1. Soltanto per te


    Data: 20/11/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... compatte e ben fondate, perché quei quattro dissennati e insensati annunci sono una specie di condizione e di vincolo per far sbocciare alla fine le nostre dialettiche parlantine serali. E’ pressappoco un’incolore e una smorta serata infrasettimanale, io t’offro così i miei dolcetti che spaziano come sempre tra dubbi, frivolezze o confessioni. Tu sennonché decifri concentrato, presenzi in modo risoluto e assennato, dal momento che laddove occorre ti beffi di me, qualora i toni rimangano sul tono sbrigativo e superficiale. Io non ho molto da raccontarti questa sera, perché la giornata si è svolta nel consueto e ripetitivo clima, infine la discussione viene da te riportata e riproposta nuovamente sul mio nuovo acquisto fatto qualche giorno prima:
    
    “Dimmi una cosa, sei poi riuscita alla fine a collegare e a sistemare la videocamera mia piccola sorniona sbadata?”.
    
    “Ti dirò solamente che, io non sono mai stata iellata e sfortunata quanto te” – esclamo io prontamente di rimando stuzzicandolo ulteriormente.
    
    “Dai su, attivala al più presto, così voglio rivedere per bene il bacio della buonanotte”.
    
    Qualche minuto e nella nostra finestra scompaiono le nostre immagini. La risoluzione è ottima e siamo proiettati io nel tuo studio, tu in camera mia: due ambienti, due territori discordanti e opposti messi di fronte come le intelaiature delle nostre anime:
    
    “Mon bijou”.
    
    “Oh, mon plaisir”.
    
    I nostri due volti s’illuminano sorridendo, tu sei elegante con ancora addosso ...
    ... la camicia indossata in ufficio, appari bene nel tuo studio, mentre io anelante e smaniosa cerco di captare con lo sguardo tutto quello che ti sta intorno e che manifestamente t’appartiene. Noto infine una polverosa libreria alle tue spalle e lo schienale della sedia di pelle nera su cui sei comodamente rilassato. Io sono già in pigiama, poiché mi sento un po’ invasa ed eccitata nell’ospitarti nella mia stanza da letto dove regna un evidente e sontuoso disordine, che fortunatamente nella piccola finestrina passa inosservato. Oltre al mio busto c’è soltanto l’angolo del mio letto, in quanto ti è ben visibile e che ovviamente non ti sfugge:
    
    “Com’è? E’ morbido quel letto?”.
    
    “Devo confessarti che attualmente mi sento il groppone a brandelli, mi sento come uno straccio” – nel momento in cui io t’esamino dove t’affanni gesticolando, cercando in ultimo di distendere la muscolatura contratta e rattrappita delle parte alta delle spalle.
    
    “Cerca almeno di rilassarti, distenditi e poggiati di là”.
    
    “Presumo che stasera avrai parecchio da riferirmi, non è così?”.
    
    “Per nulla. Su dai, collocati come meglio credi, sfilati soltanto quel bruttissimo e spaventoso pigiama, visto che m’indispone inasprendomi e irritandomi la visuale”.
    
    “Pure a me tu fai lo stesso effetto, sai perché? Perché quella camicia ben abbottonata mi ricorda tanto l’ufficio, tenuto conto che non è per niente degna né meritevole per passare una pacifica notte”.
    
    Appena leggi queste parole, tu inizi a ...