1. La sporca umiliazione


    Data: 18/11/2018, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: sexgodness, Fonte: RaccontiMilu

    ... terrore.
    
    “Cosa vuole fare M?”, questa l’unica domanda a cui però non riesce né a dar voce né a rispondere. I suoi giochi sono fatti per stuzzicarla e spingerla ai limiti del piacere. Uscire nuda, obbedendo ai suoi ordini sembrava una follia. Era una follia.
    
    Il cuore le scoppiava nel petto per il terrore. La paura di essere scoperta da Vicky e Max, così borghesi e così ordinari nel loro appartamento di fianco, zeppo di antiquariato.
    
    O dal signor Corres, il professore di economia che la guarda sempre spogliandola, mentre &egrave con lei in ascensore.
    
    O Marianna che vive al secondo piano, insieme a un figlio diciottenne a cui una volta ha fatto un pompino, mentre la madre
    
    fuori a cena con il suo ultimo amante, gliel’aveva ‘affidato’.
    
    Lo segue, a testa bassa, e l’adrenalina che pompa nel suo corpo.
    
    Il freddo del pavimento &egrave una scarica.
    
    Salgono nell’ascensore senza fiatare. Lui però continua a ghignare diabolicamente.
    
    Aperta la porta dell’ascensore c’&egrave Max, che la guarda esterrefatto. Senza fiatare.
    
    La testa sempre bassa di lei si posa però sulla sua erezione. Il bastardo borghese si &egrave eccitato.
    
    Porco.’
    
    M la trascina in macchina.’
    
    “Dove mi porti?”
    
    “Non permetterti di fiatare” risponde lui mentre le prende la testa e la tira verso il suo cazzo.
    
    “Succhiamelo per ora, e fallo bene” aggiunge M.
    
    Lei segue gli ordini, tira giù la zip e lo prende in bocca. In fondo era quello che voleva.
    
    Sentirlo gonfio nella sua bocca ...
    ... la faceva sentire potente.
    
    La lingua sulla cappella raccoglie gocce di sborra che escono incontrollate.’
    
    Piccoli segnali di un godimento in atto.
    
    Lei succhia avida, e lui le toglie immediatamente la testa dalla patta
    
    “Non esagerare non voglio venire così. Siamo arrivati. Scendi troia”
    
    Lei scende. Ha freddo. I capezzoli sono duri e ingrossati. Non sa quanto hanno viaggiato.’Scende nuda, cerca di capire dove sono.
    
    Sembra un parcheggio sull’autogrill. Di quelli dove si fermano i camionisti.
    
    Qualche camionista la guarda e si tocca il cazzo, le urlano “Troia. Bitch!’
    
    Scende anche lui, in tempo per sentire quel “Troia” risuonare nel parcheggio non pienissimo. Sicuramente però qualcun altro avrà sentito. Al momento in quell’angolo sono solo lui,’3’camionisti e lei.
    
    M si incammina verso i camionisti’e lei lo segue, quasi nascondendosi, come se i lampioni non la illuminassero, come se’fosse invisibile. M si ferma davanti al camionista che ha parlato e gli dice: “Hai ragione sai? Questa &egrave una troia, solo una lurida troia! Almeno per le prossime ore…la MIA lurida troia!. Ma non &egrave detto che non sia generoso”. Il camionista lo guarda con un’espressione mista tra il sorpreso e l’interdetto e replica: ‘Cosa intendi dire?’
    
    M sorride accendendosi una sigaretta, sbuffa il fumo e aspetta che si diradi prima di parlare: “Intendo che ora,’ lei non &egrave altro che un oggetto di mia proprietà. Posso disporne come e quanto voglio”. Il camionista’osa: “Sei ...
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