Violento desiderio d’appartenenza!
Data: 18/11/2018,
Autore: Master_E, Fonte: RaccontiMilu
... di tutto.
Gesti bruschi ad aprirti la bocca,
il sapore stopposo di una corda annodata tra le labbra, a stringersi dietro la nuca, a soffocare gemiti, mugolii, parole.
E di nuovo silenzio
Di nuovo lo scatto dell’accendino
Di nuovo quel sentore di fumo
Ti guarda, ti osserva
Ti giudica
Lo sai
Senti i Suoi occhi accarezzarti, seguire la curva della schiena, disegnare la rotondità dei tuoi glutei, soffermarsi tra le cosce, dove lo slip ormai è fradicio.
Mordi con forza quel nodo di corda tra le labbra per soffocar parole che non ti son concesse, vorresti poter dire, chiedere, implorare.
Vorresti urlargli di strapparti quello slip e fotterti come una cagna eccitata.
Vorresti dirgli che vuoi sentire le Sue mani, le Sue dita, la Sua lingua, il Suo cazzo prenderti ovunque, ma prenderti cazzo, ora, subito, adesso.
Ma non puoi, non devi, e mordi più forte quella corda intrisa di saliva.
Passi, ancora, passi che si avvicinano,
si, ti prego, più vicino, ti prego, toccami, accarezzami, colpiscimi, ma fammi sentire te.
Leggera la Sua mano, scende lenta, quasi a contar vertebra per vertebra, inarchi la schiena per sentirla meglio.
Sfiora l’orlo dello slip. Lo afferra, lo tende, lo tira, con forza strappandoti un lungo gemito soffocato.
Ancora ti prego ancora, di più, qualsiasi cosa ma ancora.
Sai bene che non serve che quei pensieri si faccian parole, sai bene che Lui capisce, sente, sa.
Abbassa piano lo slip, facendolo ...
... scivolare sulle cosce,
stronzo, strappalo cazzo, sai cosa aspetto, sai cosa voglio, adesso ti prego adesso ‘.
Ma sai che lo fa apposta.
Il tuo sesso offerto, mostrato, lucido di voglia
E finalmente la Sua mano, le Sue dita
Sfiorano, toccano, premono, frugano
Spingi indietro il bacino,
di più ti prego di più
saliva calda cola dalle Sue labbra, bagna il solco tra le natiche.
Il freddo del metallo, la pressione, più forte, quel lieve dolore che ben conosci e’quel gioiellino a violarti le viscere.
Lo senti in te ora
Invadente
Ricordi quella foto in cui, oscenamente e senza pudore ti mostri a Lui con quella gemma che brilla tra le natiche, arrossisci appena, ma l’imbarazzo diventa subito eccitazione.
Ma non basta
Già le Sue mani pretendono altro
Frugano bagnandosi in te
Premono
Si allontanano
E ‘
Tornano
Non sole
Le palline, le ami, sono tue
Le senti premere, schiudere, forzare, invadere, prenderti
Mordi più forte quella corda mentre il piacere si fa violento, quasi insostenibile
E contrai i muscoli per meglio sentire.
I muscoli tesi, la schiena inarcata a tender le corde che serrano polsi e caviglie.
Sai che si sta gustando la tua eccitazione, la tua attesa.
Sai che vede quanto il tuo corpo pretende, ormai al limite.
Vorresti rallentare, far finta di nulla, rilassarti
Adesso, respira piano, lentamente, fai scemare la voglia, frena il tuo corpo.
Se ti vede rilassata forse tornerà a toccarti, a ...