1. Cronaca senza fine


    Data: 17/11/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    All’interno di quell’ufficio c’erano come minimo ancora dieci persone, eppure Sara ne esaminava solamente una, peraltro con accesa, coinvolta e fervente bramosia:
    
    ‘Adesso prepareremo un gioco, in tal modo il tempo passerà meglio e più velocemente’ – esordì lei in modo giubilante, cercando d’acchiappare l’interesse attutito e distaccato dei presenti che parevano dormicchiare.
    
    Lei stava accuratamente macchinando qualcosa per attirare in modo garantito il centro del suo personale desiderio, approntava con ingegno l’esca per la sua vittima, allestendo frattanto un bel diversivo per tutti quegl’individui classificati in quella circostanza da lei come dei perditempo peraltro annoiati. Si vedeva gente che bivaccava nella stanza comune, durante uno dei soliti scioperi settimanali, che in quei tempi di rinnovo del contratto sindacale erano sempre più frequenti. Si supponeva infatti, che stessero lì per discutere di condizioni di lavoro e di salari, ma sembrava che fossero degli studenti in assemblea d’istituto in attesa del suono della campanella. Qualcuno combatteva dandosi da fare contro le diaboliche statistiche d’un gioco di carte, qualcun altro era concentrato in pensieri astratti, finché un po’ d’interesse finalmente riecheggiò all’interno di quel reparto:
    
    ‘Sì, certo, quale gioco sarebbe?’.
    
    Sara si stiracchiò comodamente così come farebbe una gatta sul sofà, attirando ancor di più su di sé occhiate d’interesse maschile, ma nel contempo di riflesso, nell’aria si ...
    ... percepiva attirandosi al contempo un malvagio quanto mal celato odio femminile:
    
    ‘Stavolta giocheremo alla famosa edizione della ‘never ending story’ (‘storia infinita’). Inizierò io, dopo voi altri, però uno alla volta, giacché continuerete la storia e vedremo come andrà avanti. Chi racconta, deciderà chi in seguito dovrà proseguire la storia, lanciando infine quest’oggetto alla persona selezionata che ho qua con me’.
    
    Lei mostrò a tutti i presenti la nota pallina antistress, che solitamente tormentava ruotandola mentre lavorava. In quel frangente Sara evitò accuratamente di guardare la sua preda, perché in cuor suo sapeva già d’aver attirato efficacemente la sua attenzione. In teoria era semplice, poiché bastava essere originale, mai banale né scontata e sempre al top. Nella pratica era però un reale disastro, perché aveva i nervi a fior di pelle, tanta insicurezza e neanche un minuto di distensione. Erano stati a letto un paio di volte, sì, ma per quanto lei si fosse data da fare, lui di rimando non aveva mostrato d’essere stato particolarmente colpito né impressionato del suo contatto.
    
    La persona che aveva preso di mira Sara era educata e gentile, tuttavia molto distante e disinteressato, aveva quell’aria coinvolgente da uomo solitario, che lo faceva apparire misterioso e tremendamente interessante in tutto ciò che faceva, oltre al fatto che era noto che era lui che s’occupava del lavoro sporco. Nell’ambiente, invero, si divulgava che lo facesse con fin troppo gusto. Il ...
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