1. Repira profondamente – Parte I


    Data: 14/11/2018, Categorie: Etero Autore: Lady_Strega, Fonte: RaccontiMilu

    ... spirometrico- aggiunse avvicinandosi ad un tavolino con una sorta di computer sopra.
    
    Si accorse del mio sguardo strano nel sentire quelle parole, non avevo la pallida idea di cosa fosse quell’esame.
    
    -Tranquilla, dovrai solo soffiare qui dentro col naso chiuso ed io misuro la densità del tuo respiro.- e così dicendo mi diede in mano un tubo di cartone il quale doveva essere inserito in bocca.
    
    Al solo pensiero avvampai, non ero così timida con gli uomini ma la consapevolezza di non essere padrona della situazione mi metteva a disagio.
    
    Cercando di apparire più tranquilla possibile posai le labbra intorno al tubetto e ascoltai le sue direttive.
    
    -Mettilo più dentro.- disse pacato osservando maliziosamente la mia bocca.
    
    Deglutii e sistemai quell’affare di cartone, feci un forte respiro e finii l’esame.
    
    -Che brava, quanti anni hai?- chiese guardandomi negli occhi.
    
    Mi sentii ipnotizzata dal suo sguardo e sopratutto mi sentivo nuda e indifesa.
    
    -Venticinque.- risposi con un filo di voce.
    
    -Una bella età venticinque anni.- e così dicendo mi accarezzò il mento.
    
    Rimasi interdetta, non mi aspettavo quelle attenzioni.
    
    Il dottore confermò l’asma dovuta alla rinite allergica e mi prescrisse la cura da seguire per una quindicina di giorni.
    
    -Questo è il mio numero privato, per qualsiasi problema chiamami. Segui la cura e ci rivediamo fra due settimane più o meno.-
    
    – Va bene dottore.- presi il biglietto e lo misi in tasca.
    
    -Fa una cosa ...
    ... lasciami anche il tuo numero così caso mai ci sono complicazioni posso avvisarti.-
    
    Mi guardò fissa negli occhi e non riuscii a far altro che rispondere di si; gli lasciai il mio numero e mi avviai alla porta.
    
    Prima di lasciarmi andare mi diede la mano e mi attirò a se per salutarmi con due baci sulle guance.
    
    -Peccato…- mi sussurrò all’orecchio.
    
    -Peccato cosa?- domandai prontamente.
    
    -Chiamami te lo dirò per telefono.-
    
    Io non riposi ma sorrisi e me ne andai.
    
    Lungo tutto il tragitto per tornare a casa non smettevo di pensare a cosa era successo; le carezze, gli sguardi, le parole e sopratutto quel ‘peccato’. La tentazione di chiamarlo era forte ma una parte di me mi bloccava, sapevo già come sarebbe finita e non era il caso di perdersi dietro un altro uomo, già mi bastava smaltire la delusione della storia finita col mio ex.
    
    Mi fermai in farmacia a prendere il necessario e tornai di corsa a casa, mi feci un lungo bagno, avevo bisogno di rilassarmi e mi insaponai senza fretta.
    
    La spugna percorreva la pelle delle mia gambe per poi salire lungo l’addome, i seni delicati e nel preciso istante in cui mi venne in mente il dottore i capezzoli divennero più che mai sensibili.
    
    Un languore si impadronì di me e senza pensarci un minuto in più lasciai correre la mano fra le cosce mentre l’altra stringeva il seno; aiutata dall’acqua non incontrai nessun attrito, le dita sapienti stimolavano la clitoride senza sosta; accarezzandolo, titillandolo e stringendolo ...