1. Repira profondamente – Parte I


    Data: 14/11/2018, Categorie: Etero Autore: Lady_Strega, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Ecco ci mancava solo questa’ mi vien da pensare quando, in piena estate, seduta sul lettino del pronto soccorso il dottore, dopo una crisi respiratoria, mi diagnostica l’asma.
    
    Mi raccomanda di consultare un pneumologo per tener sotto controllo le crisi e da brava paziente l’assicuro che è la prima cosa che farò l’indomani.
    
    Essendo profana su questa patologia chiedo al medico curante di indirizzarmi da uno bravo, prontamente mi consiglia un suo vecchio amico di cui canta mille lodi e senza aspettar oltre mi pianifica un appuntamento entro due giorni.
    
    -Puoi andar tranquilla Marta, Lucio è un mio grandissimo amico nonché bravissimo medico-
    
    -Grazie dottore, è stato molto gentile.- cortesemente mi accomiato e vado a casa.
    
    I due giorni passano veloci e la calura della stagione si fa sempre più opprimente, per l’occasione avevo deciso di vestirmi il più leggera possibile quindi avevo optato per una canotta rosa, un paio di pantaloncini bianchi e ai piedi semplici sandali non troppo alti. L’appuntamento era alle 16:30 ed io ovviamente ero in anticipo di dieci minuti, raggiunsi l’ambulatorio situato in un palazzo e impertinente come un gatto iniziai a curiosare un po’, sul citofono c’era l’intestazione del dottore ‘Lucio De Angelis ‘ Pneumologo’ e naturalmente premetti il pulsante ma come immaginavo non rispose nessuno.
    
    – Oh sono la prima allora!!! – esclamai fra me e me.
    
    Dato che mi toccava aspettare e non c’era nemmeno un po’ d’ombra fuori al portone e ...
    ... allora decisi di prendere il ventaglio dalla borsetta e trovar un poco di refrigerio.
    
    L’orario d’apertura era passato da almeno dieci minuti ed iniziai a spazientirmi, borbottavo fra me e me sul ritardo del dottore, sbuffai per l’impazienza quando ad un tratto i miei occhi si fermarono su una figura di un uomo; pantaloni di lino bianchi e camicia, anch’essa di lino, azzurra.
    
    Sul viso portava un paio di occhiali da sole, i capelli mossi e brizzolati gli ricadevano sulla fronte e le labbra carnose e maschili erano serenamente chiuse, più si avvicinava e più notavo i dettagli; sul viso qualche ruga d’espressione e così ad occhio gli davo almeno una quarantina d’anni.
    
    Forse era anche lui un paziente; sembrava appena arrivato dal mare tanto che la sua pelle riluceva di abbronzatura.
    
    Oramai era poco lontano da me, si fermo davanti il portone e inserì le chiavi nella serratura, stava per varcare la soglia quando inclinò il capo verso destra e mi guardò incuriosito.
    
    Lo guardai a mia volta.
    
    -Devi entrare?- chiese con voce profonda.
    
    Non so il perchè ma il tono della sua voce mi fece venire i brividi, brividi di aspettativa e mi resi conto che la mia mente stava viaggiando su binari pericolosi, mi schiarii la gola e gentilmente risposi.
    
    – Si grazie, nell’attesa che qualcuno arrivasse mi stavo sciogliendo- ironizzai sul caldo di quella giornata.
    
    -Prego signorina- mantenne il portone aperto e si fece da parte per farmi entrare.
    
    Sorrisi fra me e me, era la solita ...
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