1. Mia madre, la mia amante


    Data: 28/10/2017, Categorie: Anale Prime Esperienze Tabù Autore: zizzi87, Fonte: xHamster

    ... possederla ad ogni costo. Ma non avevo il coraggio di fare il primo passo…. Ed io mi scervellavo su come fare. Fu lei, invece, che diradò quella nebbia d’incertezze e timore con un solo gesto. La sua mano, spuntata dal nulla, si posò sul mio pene ed iniziò ad accarezzarlo dolcemente. Mi abbandonai sprofondando in un mare di lussuriosa goduria. Me lo estrasse dallo slip, ed iniziò a masturbarmi. La sua piccola mano, stringeva dolcemente il membro mentre andava su e giù scoprendomi il glande. Ad un tratto si sollevò, e chinandosi su di me, se lo prese in bocca, succhiandomelo avidamente. Sarà stata l’eccitazione, oppure lo strano coinvolgimento i****tuoso, a farmi sborrare quasi subito nella sua bocca, mentre lei continuava a spompinarmelo. Aveva ingoiato tutto e , come se nulla fosse avvenuto, lo avevo ancora duro e pronto per un altro giro. Mia madre si sdraiò, e con le gambe aperte mi invitò a montarla. Mi chinai su di lei, che subito mi baciò introducendo la sua lingua nella mia bocca, mentre io le introducevo il membro con delicatezza, facendola mugulare di piacere. Incominciai così a chiavarla dolcemente, con colpi secchi e profondi che le procuravano un piacere immenso. Frattanto le sue mani si affondavano tra i miei capelli mentre mi diceva, quasi sussurrando, di continuare a sbatterla come fosse una troia. Aggiunse poi che sarebbe stata, fin che l’avessi voluto, la mia amante segreta che avrei potuto scoparla come e quando l’avessi voluto. Sentirle dire queste cose mi ...
    ... procurarono un eccitamento indescrivibile. Stavo scopandomi una femmina meravigliosa, che tra l’altro era mia madre, e che mi si offriva incondizionatamente.“Sto venendo….- mi disse - .ti prego, vieni anche tu con me…dai vieni…vieni…sei il mio stallone ….siiiiiiii”. Venimmo contemporaneamente, mentre continuavo ad artigliarle le chiappe, e ci contorcevamo come serpenti in calore.
    
    Ci abbandonammo entrambi stremati, ma felici. Mentre languidamente le accarezzavo i capezzoli, la sua dolce mano mi pizzicava dolcemente lo scroto.
    
    “Hai sentito – mi disse – cosa ti ho detto poco prima? Voglio essere la tua schiava, sempre pronta per essere chiavata. Potrai farmi fare tutto ciò che vorrai, ed io lo eseguirò. E tu sarai il mio superbo stallone” La baciai appassionatamente dicendole che sarebbe stata, invece, la mia regina. Mi aveva dato la vita due volte. La prima, alla nascita. La seconda, invece, adesso, trasformandomi in un uomo. “Si, certo che ti scoperò – le risposi - nessuno mi ha fatto godere come lo hai fatto tu. Sei una magnifica macchina del piacere…” Non mi fece completare la frase perché mi fece zittire. “Adesso ti donerò qualcosa che neanche tuo padre, malgrado me lo abbia chiesto insistentemente, ha mai ottenuto. Si prese il pene nuovamente in bocca, e lo strofinò con la lingua fin quando non rinvenne completamente. “Hai proprio un uccello meraviglioso” mi disse sorridendo maliziosamente. Quando s’accorse che per le pulsazioni ormai fremeva, si mise alla pecorina, ...