1. vacanze in montagna 1 Bivacco


    Data: 28/10/2017, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ... almeno 25 cm se non di più, era la prima volta che lo vedeva, non pensava che fosse così lungo. Ernesto sgrullò il cazzo, lo reinfilò nelle mutande e si allontanò rivolgendole un dolce sorriso.
    
    Il resto del pomeriggio trascorse tranquillo, si sistemarono, si organizzarono per la cena accendendo il fuoco nel camino, organizzarono i pagliericci per la notte; Adalgisa notò che Sara e Silvio e Melissa ed Angelo avevano dei sacchi-letto accoppiabili realizzando una specie di sacco-letto matrimoniale, mentre Ernesto e lei ne avevano uno singolo.
    
    Cenarono presto, appena calato il sole, l’indomani era prevista una escursione alla Cima delle Ginestre, dopo la cena girò un fiasco di vino da cui si beveva a turno alla canna, Adalgisa era restia, non era astemia, ma non era molto abituata a bere, poi cedette.
    
    Sistemati i pagliericci Sara, Melissa, Silvio, Angelo ed Ernesto si tolsero calzoni e mutande, restando nudi dalla cintola in giù, ed al grido
    
    ‘ Chi non piscia in compagnia o è un ladro o è una spia’
    
    uscirono all’ aperto, Adalgisa dopo un attimo di esitazione, complice l’ euforia del vino si spogliò anche lei e li raggiunse, poi dopo aver pisciato si infilarono tutti nei rispettivi sacchi-letto.
    
    Adalgisa non era abituata a coricarsi senza le mutande, si sentiva strana: un po’ a disagio ed un po’ libera per questa nudità, faceva fatica ad addormentarsi, nel silenzio sentì dei fruscii, si girò e, alla luce della luna che entrava dal finestrino vide una sommessa ...
    ... agitazione nei sacchi-letto delle coppie: chiaramente stavano scopando’ si passò una mano tra le cosce, era tutta bagnata, cominciò a torturare il clitoride, ma aveva bisogno di qualcosa di più solido dentro, in profondità, si girò verso il sacco di Ernesto e vide un leggero movimento ritmico:si stava segando, fu un lampo: uscì dal proprio sacco in silenzio e si infilò in quello di Ernesto, impugnò il cazzo duro, lo pilotò verso la sua fica e se lo mise dentro: come era bello, duro, lungo, le toccava l’utero ad ogni spinta, le dilatava la vagina, le stimolava il punto G, poi le venne dentro frustandole il collo dell’utero con un getto di sborra calda che sembrava non dover mai finire, sussultò, si contrasse tutta in un orgasmo intenso, soffocò il grido liberatorio che stava per emettere e si abbatté esausta addormentandosi su Ernesto con il suo cazzo ancora infilato nella fica.
    
    I raggi del sole che filtravano dal finestrino la risvegliarono, nel dormiveglia ricordò la scopata e che era ancora nel sacco di Ernesto, sentiva la fica allagata, allungò la mano alla ricerca del cazzo che l’aveva riempita, era ancora di nuovo tosto, come era grande e grosso, altro che quello di Stefano.
    
    Aprì lentamente gli occhi e vide in primo piano un culo nudo di donna: era quello di Sara che, accosciata, stava armeggiando con un fornelletto per preparare il caffè; si intravvedeva il buchino e al di la le labbra della fica, Adalgisa non era lesbo, ma quella visione era proprio stimolante.
    
    ‘ ...
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