1. vacanze in montagna 1 Bivacco


    Data: 28/10/2017, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    Adalgisa era incazzata nera: quel pirla di Stefano il suo ragazzo ne aveva fatta un’altra delle sue, non lo sopportava più, perché si era messa con lui? Un farfallone che la riempiva di corna, certo aveva un buon cazzo e sapeva scopare bene, ma non aveva fantasia ed era egoista, cazzo dentro, qualche stantuffata e poi splash, sborrata e via, senza coccole, un macho e basta, ma ora era troppo, basta, l’avrebbe mollato!
    
    Era così incazzata che non si accorse di Sara, questa vide che Adalgisa era sconvolta ed aspettò : ‘Beh che hai? Che ti succede? Sempre Stefano?’
    
    Adalgisa si sfogò con l’ amica, non ne poteva più, basta!
    
    Sara cercò di calmarla e le propose di trascorrere un lungo week end col suo gruppo: avevano intenzione di trascorrere qualche giorno in montagna dormendo per tre notti, in un bivacco in muratura della forestale, al Passo del Camoscio.
    
    Adalgisa rimase interdetta: era parecchio che non andava in montagna, eppure le piaceva, ma da quando si era messa con Stefano era andata solo e sempre al mare dove lui poteva pavoneggiarsi, esitò un momento poi accettò; sarebbero partiti il venerdì mattina rientrando il lunedì, un po’ di attrezzatura ce l’ aveva e poi si sarebbe adattata.
    
    Il venerdì mattina l’appuntamento era alle 7, c’erano Sara con Silvio, Angelo con Melissa, Adalgisa ed infine Ernesto, una vecchia fiamma di Adalgisa che lei aveva mollato per Stefano, ritenendolo troppo tranquillo e discreto.
    
    Dopo un tragitto di un paio di ore in macchina ...
    ... giunsero al parcheggio dal quale avrebbero proseguito a piedi per altre 4 ‘ 5 ore fino al bivacco.
    
    Prepararono gli zaini dividendo i viveri, poi, prima di avviarsi i tre maschi si misero a pisciare sul bordo della strada, mentre Sara e Melissa calarono calzoni e mutande vicino alle auto, Adalgisa rimase interdetta, per la verità non ne aveva bisogno e poi si vergognava un po’.
    
    ‘ Beh che ti prende? Ti vergogni?Ti sei dimenticata il cameratismo della montagna!!’
    
    disse Sara, tirandosi su le brache.
    
    Adalgisa non rispose, poi si misero in cammino.
    
    Dopo un paio di ore Adalgisa sentì un piccolo stimolo, ma lo represse, sarebbe arrivata tranquillamente alla meta; tre ore dopo, in vista della costruzione lo stimolo si era fatto impellente, rischiava di farsela addosso e non aveva cambi, ma fece finta di niente, anzi arrivati perse un po’ di tempo nella sistemazione, poi, quando era oramai al limite cercò il gabinetto, ma non c’era nessun gabinetto: era un bivacco e non un rifugio, non c’era nemmeno l’acqua che era al fontanile esterno e per gabinetto c’era il bosco.
    
    Adalgisa uscì per andare a pisciare sul retro slacciandosi i pantaloni, era proprio al limite, due minuti e si sarebbe pisciata addosso; girato l’angolo ebbe una sorpresa: c’era già Ernesto con il cazzo di fuori che stava pisciando, ma era proprio disperata, calò in un colpo calzoni e mutande e mollò una lunghissima pisciata; mentre pisciava guardò Ernesto e soprattutto il suo cazzo: era lungo da moscio ...
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