1. Inesauribile delicatezza


    Data: 03/11/2018, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’invito per ballare un lento arrivò come una freccia che centra il bersaglio dai cento metri. L’abbraccio fu immediato, indomabile e partecipe, sicuro di non sbagliare, la mano nella mano, la sua bocca fra i capelli e il suo respiro calmo e regolare, in netto contrasto con l’anima che stava per scoppiare. Consuelo era in ogni angolo della luce soffusa della stanza, nelle pieghe della lana soffice di cachemire blu, negli sguardi degli amici che capivano e tacevano. Consuelo se ne andò all’improvviso sparendo nella notte, il resto poi non ebbe più senso, perché nulla valeva d’essere vissuto, Stefania era incredula e paralizzata con la tristezza che le lacerava i pensieri, mentre trascorreva giornate alla sua ricerca dovunque in ogni centimetro delle cose che facesse. Nelle sere fra la gente dentro ai caff&egrave più alla moda e fra i tramonti che dipingevano di rosa le montagne intorno a lei, Stefania si chiedeva ininterrottamente chi fosse quell’immagine fantastica che così improvvisamente e inaspettatamente era entrata nella sua vita.
    
    Com’era possibile, che lei stessa abituale a quel bellissimo luogo di villeggiatura da anni amato e conosciuto, non sapesse che lei viveva non lontana dai suoi occhi e dalle sue abitudini? Per quale insolita circostanza i loro occhi non si sono mai incontrati e abbandonati, senza nemmeno il tempo d’un sorriso più intenso o d’una frase meno rapita. Un reale sbigottimento e un’assoluta incredulità angosciavano tormentando l’anima di quella ...
    ... ragazza di città, studentessa largamente ricercata dai ragazzi più belli della facoltà, dalle avventure rubate fra mille giochi di musica e di seduzione, con l’inesperienza e l’ingenuità degli anni più spensierati e variopinti. Quegli occhi così chiari e profondi però la tartassavano poderosamente, la vessavano fortemente, come il suo profumo, le mani fra le sue strette in un abbraccio che univa due respiri nell’unico spazio d’una canzone che ancora risuonava dentro di lei turbandola. Lei era sparita e il rientro a casa a Stefania sembrò ancora più cattivo, lancinante e vuoto, più di sempre, più di tutte le volte che doveva lasciare i suoi monti e i respiri affannati e cronometrati dopo la gara, eppure non credeva che potesse rimanere soltanto un sogno, unicamente un improvviso colpo di luce nel blu calmo e rasserenato della sua anima, perché quello sguardo aveva parlato chiaro sin dall’inizio sbaragliandola, poiché quello sbigottimento che ne era seguito era come una lama affilata e appuntita che si muoveva lenta e sicura sfiorando il seno e anche qualcosa più giù.
    
    L’inverno trascorse nel silenzio, l’estate abbronzata e felice già la vedeva incontrastata regina delle notti al mare, rifugio di bagni con la luna piena, dove con i bicchieri in mano si brindava a essere i più belli di tutto l’universo. In una di quelle notti, infatti, nascosta da una colonna dalla luce bianca e intermittente di musica e silenzio Stefania inaspettatamente la rivide. Lei, ancora lei, con la pelle ...