1. Indovinello


    Data: 01/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Aletheia, Fonte: EroticiRacconti

    "Oddio, sei proprio uguale a me..."
    
    "Non è che io sia UGUALE a te. Io SONO te."
    
    Il formicolio freddo della tensione si stava impossessando del mio corpo. Da dentro il petto, all'altezza del cuore, si stava diffondendo ovunque come una paralisi: le gambe stavano diventando un tutt'uno con il pavimento, ero incapace di muovermi.
    
    "A me sembri molto sveglia... Cioè, non troppo come persona, in effetti..." Mi squadrò velocemente e ridacchiò appena.
    
    Aprii il rubinetto e mi bagnai il viso con abbondante acqua fredda, ma non mi provocò alcuna reazione. Provai a pizzicarmi forte un braccio, ma anche questo non sortì gli effetti sperati.
    
    "Ahi! Quello deve far male! Senti, piccola, se mi permetti di entrare ti spiego come stanno le cose..."
    
    Entrare? No, no e ancora no! Anche se era solo un sogno non mi pareva proprio una gran cosa.
    
    La figura nello specchio assunse la MIA espressione da finto capriccio, quella che amavo tanto fare al mio ragazzo per essere accontentata: labbra imbronciate, "occhioni da cerbiatto", una cosa che nell'insieme risultava più buffa che tenera.
    
    Solo che su di lei era migliore: il suo sguardo era più intenso, magnetico, come se una luce, ridotta a un piccolo puntino lontano, brillasse in fondo alle sue pupille.
    
    "Allora... Posso?" La voce era la mia, ma persino quella risultava in qualche modo più vellutata e suadente.
    
    "No, non puoi." Stingevo il bordo del lavandino talmente forte da sentire male alle dita: sapevo dentro di me che ...
    ... mantenere chiusa quella porta era la cosa migliore, ma avevo anche tanta paura delle conseguenze.
    
    "Sappi che te lo chiederò molte volte questa notte, finché mi dirai di sì... Ti piacerà avermi attorno, vedrai... Ti farò felice..." Non suonava come una minaccia, ma come una realtà in cui aveva grandissima fiducia.
    
    "Adesso chiamerò il mio ragazzo e lui mi sveglierà."
    
    "Ma tesoro, come te lo devo dire? Non stai dormendo..."
    
    Nei suoi/miei occhi riconobbi l'espressione che sapevo di assumere quando volevo assolutamente qualcosa al punto da non farmi alcuno scrupolo (non ho mai detto di essere perfetta).
    
    "E poi credi che non sappia che sei sola in casa? Io so tutto di te... Qui è tutto uguale a lì, solo, al contrario."
    
    "E questo cosa dovrebbe significare?!
    
    Che cazzo... Mi sto mettendo a discutere col mio doppio in sogno... Sono a posto...
    
    Svegliati! Svegliati, su!"
    
    In quel momento la me stessa nello specchio chiuse gli occhi e ignorandomi continuò il suo monologo.
    
    "Per esempio...
    
    So che prima di domani mattina il tuo ragazzo non tornerà, perché anche il mio è fuori per lavoro.
    
    (Abbiamo tutta la notte per noi, ci pensi?)
    
    E poi so anche un'altra cosa: so che non indossi i pantaloni del pigiama la notte per non avere troppo caldo, e lo fai perché non vuoi scoprirti... Hai paura delle cose che si annidano nel buio... Come la sottoscritta!"
    
    Era stranissimo vederla/vedermi con gli occhi chiusi riflessa, il volto rilassato, le labbra socchiuse. Lo ...
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