1. Carnevale


    Data: 17/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Io ed Anna siamo quelli che si possono definire gli sposi non promessi ma predestinati.
    
    Nati e cresciuti nella stessa città, a pochi isolati di distanza, abbiamo percorso insieme tutte le esperienze dell’infanzia crescendo quasi in simbiosi.
    
    Il periodo più bello dell’anno, per noi, è il mese di agosto che da sempre trascorriamo nella stessa località, nello stesso albergo, nello stesso lido, sotto due ombrelloni vicini frequentando gli stessi amici, gli stessi locali, insomma due corpi e un’anima.
    
    Per di più, Anna è una autentica persona buona, pressata da un’educazione severa, quasi rigida, della famiglia e da un condizionamento ambientale che le impone di essere sempre la più brava, la più diligente, la più attenta, la più umana … la più tutto; lei si impegna allo spasimo per essere all’altezza delle attese e, inevitabilmente, finisce per condizionare me che pendo dalle sue labbra ed accetto come verità evangelica qualunque cosa dica: sono, insomma, il suo fido servitorello, il suo tenero innamorato, il suo più grande amico, insomma sono … tutto.
    
    Il suo candore la porta a volte a trovarsi abbastanza a disagio, ma Anna prosegue per la sua strada, con le sue convinzioni; e, a chi non la condivide, arrivederci.
    
    Io sono sempre pronto a dirle di si, naturalmente.
    
    La distanza che separa lei dalle amiche e coetanee è, all’incirca, quella dal quaternario all’era atomica; ed Anna è sempre orgogliosamente convinta di essere nel giusto, scegliendo la ...
    ... retroguardia.
    
    Quando, a quattordici anni (io ne avevo sedici) tutte le sue amiche sono già veterane della masturbazione sia maschile che femminile, Anna non ancora ha dato un bacio, nemmeno a me; e nemmeno si preoccupa di sapere cosa sia la fellatio, il coito anale o a che serve toccare il seno; quando scopre che quasi tutte le amiche a quindici anni non sono più vergini, recita un’intera novena per espiare.
    
    La volta che, finalmente, seduti su un pattino arenato sul lido, ci diamo il primo bacio, poi fugge vergognandosi come una ladra; addirittura, quando, al buio di una discoteca, ci baciamo con la lingua, in piedi, stringendoci come per dirci addio, con il mio sesso che picchia duro sul suo ventre e gli ossi pubici si scontravano da fare male, lei d’improvviso scappa in bagno: solo dopo un’infinità di reticenze, rivela che aveva temuto di essersi fatta la pipì addosso e deve essere Erika, l’amica più disinvolta, a rivelarle che ha avuto il suo primo orgasmo.
    
    Va avanti così per venti anni, anche dopo il matrimonio, fino ad oggi.
    
    In tempi recenti, un poco di incertezza me l’ha messa la ripresa di frequentazione con le vecchie amiche, che per anni ha perso di vista e che, per quel che mi consta, non hanno certo rallentato i loro ritmo di vita: le più 'oneste' hanno realizzato matrimoni interessanti e opportuni; le più avventate si esibiscono volentieri in città e sono oggetto di divertenti pettegolezzi; delle 'scavezzacollo' si dicono varie leggende ma certamente non sono molto ...
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