1. Due schiavi per due padroni.


    Data: 15/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... intorno per vedere dove si trovava il luogo che mi avevano descritto.
    
    «Il giardino d’inverno è laggiù.» – disse Valentina intuendo quello che cercavo. – «Vi troveremo l’occorrente per prepararli.»
    
    Portai i miei due amici, ancora rintonati, in una specie serra che mi avevano indicato come giardino d’inverno e li feci entrare, mentre i padroni erano rimasti in casa.
    
    «Valentina, – dissi. – Sono il tuo padrone pro-tempore. Come ti avranno detto i signori Marcuzzi, tu farai tutto quello che ti dirò di fare.»
    
    Fece un piccolo inchino con la testa.
    
    «Sì, Padrone.»
    
    Non rivolse parola ai miei due amici ma mi aiutò a liberarli per consentirgli di spogliarsi. Li guardò cercando di non darlo a vedere, d’altronde i miei amici erano una bella coppia, dell’età di poco inferiore ai quella dei Padroni. I loro fisici erano ben fatti e pronti per l’uso immediato. Mancava solo un ultimo ritocco che mi era stato raccomandato dagli ospiti: dovevo far loro un clistere di pulizia. Loro lo sapevano e mi bastò fargli cenno con la testa che si misero sul canapè a quattro zampe, uno di fianco all’altro. Stando vicini si davano coraggio. Il clistere era stato richiesto dai padroni la sera prima, e i due schiavi avevano accettato senza discutere. Adesso però la cosa li imbarazzava. Lo notai e decisi di non andare molto per il sottile.
    
    «Valentina, aiutami.»
    
    Lei venne a darmi una mano. Per due schiavi non c’è nulla di più umiliante di un altro schiavo che li deve trattare male per ...
    ... ordine di un Padrone. Valentina mi aveva fatto trovare due enteroclismi a caduta appesi a un trespolo e ancora sigillati, mentre alcune caraffe di camomilla erano tenute tiepide su uno scaldavivande. Apprezzai l’organizzazione. Feci cenno alla mia serva e lei mise le mani al culo di Susy, dalla quale volevo cominciare perché mi attirava di più.
    
    Susy era completamente epilata, come volevano i Padroni pro tempore, perché sarebbe sembrata una bambola. Alberto aveva i peli rasati in modo che si sembrasse una barba corta, da fare.
    
    Valentina guidò la lunga cannula che tenevo in mano e gliela appoggiò all’ano. La penetrai senza troppi complimenti e lei emise un gemito che però soffocò subito.
    
    «Cominciamo bene, – dissi. – Cercate di tenere duro, altrimenti rinuncerete tra dieci minuti.»
    
    Non risposero, perché erano entrati nella parte degli schiavi fin da quando li avevo fatti salire in auto. Lasciai che svuotassero le viscere il tempo che ritennero necessario, poi tornarono da me.
    
    «Mettetevi qui e porgetemi il culo.» – Dissi.
    
    Obbedirono e Valentina venne da me con un vassoio contenente i due giocattoli di cui mi avevano parlato nella scaletta inviata via email e approvata da tutti. Erano due plug anali, la cui parte destinata a rimanere fuori rappresentava la coda di un cane, di quelli che ce l’hanno corta e rivolta all’insù
    
    «Consiglio di lubrificarli solo con l’acqua. – Disse Valentina. – Così scivolano dentro bene, mentre quando l’acqua si asciuga non rischiano di ...
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