Pensione 2 - Racconti Erotici

Pensione 2

... così delicati; decidono allora di venire da me ed affrontare insieme l’argomento; ma non è semplice spiegare tutta la faccenda a Nicoletta, che in pratica conosce molte bugie e qualche mezza verità; Franco è esasperato ed esordisce con la sua solita brutalità.

“Mi pare che questo vostro gioco a rimpiattino sia durato anche troppo: l’unica possibilità concreta è che Vera scopra cosa vuol dire scopare alla morte con Nicoletta e non sentire nemmeno un gemito di piacere, non avere cioè nessuna percezione di quello che ha provato. Quando questo dato sarà chiaro, forse qualcosa diventerà ancora più comprensibile. Vi prego, andate in camera e scopate fino allo sfinimento; io vi sto a guardare e marco stretto Oreste se dovesse arrivare all’improvviso.”

Nicoletta non capisce molto, io sono incuriosita e decisamente trascino mia figlia verso il letto: che tra noi due ci sia un grande, profondo amore anche fisico, è evidente dalla foga con cui ci abbracciamo, ci tocchiamo, ci perlustriamo, ci assaporiamo anche mentre percorriamo il breve tragitto fino al letto; mi trovo quasi nuda rapidissimamente, considerato che indosso solo una vestaglia sull’intimo, reggiseno e slip, mentre per Nicoletta lo striptease è alquanto più laborioso ed eccitante dovendo liberarsi del completo con cui si è vestita per uscire.

Per Franco spettatore è una delizia, vedere apparire di colpo tutta l’esplosività della mia bellezza, perché, alla mia età, vanto ancora un seno appoggiato ma non ...

... cadente, di una misura notevole; un ventre pieno e abbondante ma non grasso; un sedere alto e sodo benché appesantito da inevitabile grossezza; invece il corpo di Nicoletta, progressivamente e lentamente scoperto da me che copro di baci e di sensuali leccate ogni brandello di carne che scopro, risulta stupendamente armonioso e desiderabile, nonostante i segni che l’età ha marcato anche su di lei: pur conoscendola in ogni piega, Franco non si sottrae, ancora una volta, al fascino delle cosce scultoree che reggono un busto armonico, un sedere da favola disegnato a pennello nelle curve delle natiche e nella che celano l’ano grinzoso che così volentieri bacia, succhia e pratica col membro che, appunto in quel momento, è diventato un vero obelisco di carne; quando le tolgo il reggiseno, emergono le sue tette favolose, sulle quali lui si perdo spesso e volentieri in lunghe leccate, succhiate e morsi; in cima, due aureole imponenti, di colore intenso, sormontate da due capezzoli lunghi e grossi sui quali il marito spesso consuma ore di suzione quasi dovessi allattarsi di nuovo per alimentarsi.

Io risulto più decisa, complice anche l’attitudine di Nicoletta a farsi dominare nell’amplesso, chiunque sia il partner del momento, maschio o femmina; comincio quasi subito a gemere dolcemente e sensualmente, quando mia figlia mi afferra la figa, dal monte di venere fino all’ano, e insinua decisa il medio nella fessura che ancora soffre di una certa secchezza, non avendo avuto tempo e modo di ...