1. Fugaci amplessi casuali. (tradotto: una sveltina)


    Data: 10/10/2018, Categorie: Etero Autore: Viktorie, Fonte: RaccontiMilu

    ... gustosissimo.
    
    “Vik, forse abbiamo da parlare di questa disinibita abitudine a scoparti chicchessia…” Sembra dirmi una parte della mia coscienza.
    
    “Si si, forse dopo, una sberla come questa non la lasci scappare!!” Risponde un’altra parte, con la bava alla bocca quanto me.
    
    Fisso l’ansimante ragazzotto. Estratta tutta la lingua con una lentezza studiata, in tutta la sua (per qualcuno spaventosa) lunghezza, con un sorriso ne poggio la punta in basso sull’asta, quasi allo scroto, aderendo via via con il muscolo fino a risalire. Naso sul pene, ritiro la lingua e vado ancora su.
    
    “Complimenti, quasi due misure” ammicco. “Prendi le misure dei cazzi con quella biscia che hai nella bocca???” Mi chiede allucinato.
    
    Scoppio a ridere, scuotendo la testa “no, ma se no gioco un po’ non mi diverto… Se non mi diverto non mi eccito, se non mi eccito che senso ha?”
    
    Fa segno con la testa come aver capito. Come se potesse capire in questo momento…
    
    La mia arte amatoria va tutta nel farlo godere, in quanto a me le ...
    ... mie dita esploratrici appurano che il mio corpo sia assolutamente d’accordo con me.
    
    Mi alzo di scatto, sollevo il trench mentre mi giro, la mia minigonna fa il resto.
    
    Scosta le mutandine quel che serve, si ferma.
    
    “Sicura? Così?”
    
    “Non hai malattie, non ne ho io. Prendo la pillola, quindi…” Lo guardo da sopra la spalla, chinandomi ancora di più “… Fammi godere, fine.”
    
    Si impegna, resiste e ce la fa a domani un orgasmo eccitante e improvviso, per poi sfilarsi con un “sono quasi…”
    
    Mi butto a terra, afferrando i fianchi me lo spingo in gola e dopo qualche decisa succhiata senza mollarlo, esplode copiosamente.
    
    Seguono attimi di silenzio quasi imbarazzato, evidentemente non &egrave uso a delle copule più consone a un filmetto hard che ad altro.
    
    “I miei amici penseranno che sono scappato” dice sorridendo mentre usciamo dalla stanzetta dove eravamo corsi.
    
    “Di solito la gente non ha così fretta di scappare dal mio locale.” Rispondo con un occhiolino, sculettando nel corridoio verso la musica. 
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