1. Il seminterrato


    Data: 09/10/2018, Categorie: Cuckold Etero Gay / Bisex Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... la loro abilità amatoria non ci sono mai state lamentele. Le mogli li adorano!
    
    – Hai parlato di un seminterrato dove i mariti vengono rinchiusi?
    
    – è così. Nel seminterrato, che in gergo noi chiamiamo “cornolandia”, ci sono delle gabbie dove i mariti vengono imprigionati intanto che le loro mogli si intrattengono con gli stalloni. Ci sono gabbie individuali o doppie. In quelle doppie generalmente i cornuti possono masturbarsi a vicenda o anche avere rapporti tra di loro, in modo attivo o passivo a seconda del volere della moglie.
    
    – Cosa?
    
    – Sì, dobbiamo indossare un collare di cuoio con un fiocchetto azzurro o rosa a seconda del ruolo che le nostre mogli ci assegnano. Alle volte le mogli e i loro amanti, dopo il sesso, si divertono a vederci grugnire e sbuffare mentre, tutti sudati, cerchiamo pateticamente di imitare con i nostri pistolini la possanza degli stalloni inchiappettandoci a vicenda. Così possono deriderci e umiliarci ulteriormente. Un gran divertimento per tutti.
    
    In quel momento una signora elegante si affacciò alla porta del salone.
    
    – Scusate, sono Desirée, la proprietaria. Prego accomodatevi. Enrica, che piacere conoscerti! Sei così bella! Non avrai certo problemi a trovare il tuo bull qui da noi! Sono sicura che tutt’e due sarete pienamente soddisfatti.
    
    Poi continuò:
    
    – Qui da noi la regola è che il cornuto venga rinchiuso nelle gabbie del seminterrato mentre la moglie viene soddisfatta. è una specie di simbolo di sottomissione alle mogli. ...
    ... In fondo i cornuti non sono altro che loro schiavi. Le mogli hanno il controllo e comandano.
    
    Desirée ci spiegò che l’immobile era di proprietà di suo marito, quasi sempre in viaggio per lavoro, che amava lo stile di vita cuckold e aveva pensato di creare un posto dove poterlo praticare senza problemi o interferenze. Il posto tra gli iniziati era conosciuto come “Il toro, la vacca e il bue”.
    
    Ci fece passare nel salone, un luogo elegante, superbamente arredato, con divani e poltrone di pregio, tappeti e lampadari di lusso e un banco bar dietro al quale una ragazzina si dava da fare a preparare cocktail e a mescere vini pregiati in calici di cristallo. Sulla parete di fronte uno striscione recitava:
    
    IL TORO, LA VACCA E IL BUE
    
    Open Day
    
    Nei divani trovavano posto una decina di eleganti signore in abiti da pomeriggio in compagnia dei loro mariti.
    
    Notai subito che mia moglie, nello splendore dei suoi trentacinque anni, era la più bella e la più giovane tra tutte le presenti.
    
    Cinque o sei stalloni di colore ronzavano intorno alle coppie, squadrando le signore da capo a piedi ignorando ostentatamente i mariti.
    
    Desirée ci mostrò un corridoio sul quale si affacciavano diverse porte per accedere alle camere dove le mogli venivano soddisfatte dai loro amanti e riaffermò che durante quella fase, i mariti obbligatoriamente dovevano essere rinchiusi nel seminterrato.
    
    Disse inoltre che la ragazzina al bar era Chantal, sua figlia di diciannove anni, che aveva anche ...
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