1. Serena ,Giuseppe e Silvio che caos


    Data: 07/10/2018, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... preferito? E allora cos’è quella faccia?
    
    Riuscì a farmi sorridere. Il mio sorriso durò poco. Man mano ‘rientravo’ nell’argomento mi intristivo ed inconsciamente mi avvicinai a lui.
    
    Esattamente cosa avvenne non so. Si avvicinò lui? Inciampai? Ebbi un mancamento? Era quello che volevo e non sapevo? Quello che voleva?
    
    Mi trovai tra le sue braccia. La testa poggiata sulla sua spalla. Mi strinse senza parlare. Sentivo il suo profumo. Il suo odore di maschio. La sua forte stretta. Sentivo qualcosa dentro me. Sollevai il capo. Il mio viso era sotto il suo. Lo sollevai. Fui io che alzai il viso e sempre io che poggiai le mie labbra sulle sue. Sentii le sue morbide labbra. Aspettava . Gli forzai le labbra; e fui io ad inserire la lingua nella sua bocca. Ragionando, lasciò che fossi io a decidere quello che volevo .
    
    Fu un bacio lungo e struggente
    
    Adesso eravamo uniti.
    
    Le sue mani scorrevano sulla mia schiena. Le sentii sul mio sedere che toccavano; mi spingevano verso lui. Sentivo contro il grembo la durezza del suo membro. Sentivo il suo calore. Non vi furono discorsi o parole.
    
    Mise una mano una mano sul vestito all’altezza del pube e premette. Sentii il piacere impossessarsi di me.
    
    Ebbi un momento di lucidità. Provai a dirgli che non era giusto quello che stavamo facendo, ma non mi staccai da lui.
    
    La sua mano si inserì tra lo spazio dei bottoni e spostando lo slip entrò direttamente a contatto della mia intimità. Ero già eccitata e fu la mia ...
    ... capitolazione.
    
    Mosse le ditta all’interno. Non parlai più; mugolavo nelle sua bocca spingendomi a lui.
    
    Indietreggiò con me attaccata e ruotando mi fece appoggiare, quasi sedere, sulla tavola. Continuavamo a baciarci. Si era fatto nuovamente strada sotto il vestito che aveva sollevato.
    
    Non feci resistenza. Riprese a giocare da sopra gli slip con la mia vagina. Mi sentivo fradicia. Ero eccitatissima ed avevo vergogna.
    
    Le dita si fecero spazio sotto sotto ed entrarono in lei. Le stavo aspettando.
    
    Giocò dentro e fuori me con maestria.
    
    Mi fece piegare ancor più sulla tavola, ma prima mi fece scivolare gli slip a terra. Adesso ero a gambe aperte in equilibrio precario poggiata alla tavola.
    
    Non mi ero accorta e non avevo visto: aveva già estratto il pene .
    
    Mi sollevò le gambe intorno ai suoi fianchi e sentii qualcosa spingere contro le mie intime labbra.
    
    Entrò senza ostacoli in me.
    
    Sentii il piacere salirmi alla testa.
    
    Era quello che mi mancava. Quello che volevo. Un uccello duro dentro me, che mi riempisse, che mi desse gioia.
    
    La mia femminilità gioiva. Finalmente sesso . Sarebbe successo egualmente con un altro?
    
    Mi scopò con passione. Partecipavo spingendo in avanti il bacino per accoglierlo sempre più.
    
    Lui mi stringeva le tette da sopra il vestito sino a farmi male. Non mi interessava. Tutto era concentrato tra le mie gambe ed il cervello. Era un’esplosione di colori.
    
    Non capivo più nulla
    
    Mi sollevò le aperte gambe un po’ più in alto per meglio ...
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