1. Il cinema porno 2


    Data: 06/10/2018, Categorie: pulp, Autore: TATO, Fonte: EroticiRacconti

    ... duri, da non mandarmi in bagno, e poi poco prima purga, così, per trè o quattro super clienti, diventavo una fogna, e me li godevo tutti.
    
    Omai ero l'attrazione della sala, mi scopavano dove capitava, li spompinavo tutti, e poi iniziarono a portarsi le mogli, prima una poi due, e verso la fina erano una decina, eravamo tutte nude in caccia di cazzi, e loro di buchi ne avevano due, fù una concorrenza sleale, cos, Stefano mi portò sempre meno in sala, e poi divenni maggiorenne.
    
    IL giorno del mio compleanno, Stefano mi fece mettere bellissima intimo reggicalze tacchi truccata ero veramente bella, mi caricò in auto, erano le otto di sera, pranzammo in un bellissimo ristorante, e poi verso le undici mi portò al monumentale di Milano, era il 1978, scendemmo dall'auto, e vicino a un lampione mi disse, da oggi questa è casa tua, inizierai a battere vengo a prenderti alle 4, e se ne andò, ero spaventata e felice allo stesso tempo, battere era il mio sogno, e così, la prima sera feci furore.
    
    Mi capitò che vessi come clienti persone che conoscevo, ma non potevano riconoscermi, vicini di casa, ragazzi della mia età con qui avevo giocato, padri di compagni, e mi eccitavo a saperlo, alcuni mi chiamavano col nome delle figlie o del figlio, un paio di miei professori, che non avrei immaginato fosserofroci, alcuni clienti erano travestiti sotto, e così, iniziai a prendere appuntamenti di giorno a casa loro, e mi capitò il padre di Andrea, un mio compagno di liceo, mi recai un ...
    ... pomeriggio e scopammo per ore, era bravo e ben dotato, e così iniziammo una specie di relazione, e un giorno mi disse, che gli sarebbe piaciuto vedermi al naturale, da maschietto, mi disse che lui era omosessuale, che scopava con uomini con barba e baffi pelosi che amava i maschi, e che io ero una cosa diversa, e così lo accontentai, ma non spaventarti quando ci vedremo, e così decidemmo di incontrarci la settimana dopo sempre a casa sua.
    
    Mi recai all'appuntamento, citofonai, entrai e lo raggiunsi in camera sua, era nudo sul letto intento a segarsi, dall'ecitazione, e appena mi vide, si coprì e emise un urlo, ma cosa ci fai qui tu? Paolo? io mi misi a ridere, ma come mi hai chiesto tù di non mettermi en femme, eri tu? sei matto non dai, mi avvicinai, strana la vita vero? mi scopo il padre di un mio amico, mi inginocchio, e inizio a spompinarlo, vedi, mi prendo il suo cazzo in bocca e nel culo, mi faccio riempire di sborra e a volte alla sera, il figlio, mi incula che strana famiglia vero?, mio figlio ti scopa? e non sa chi sei? no certo che nò, e così scoppia e sborra, e io bevo tutto.
    
    Verso le cinque prima di andarmene, mi dice, sai che tuo padre mi ha chiesto se una sera di queste lo porto con mè a fare un putantur?, io sgrano gli occhi, e mi passa per la testa una follia, e tu portacelo, e venite da mè, ma sei matta e se si accorge? tranquillo non succederà.
    
    E così, una quindicina di giorni dopo, arrivano al mio posto, li riconosco dall'auto, e così, metto un pochino di ...