1. Il Sicario – Collana il Dravor Vol. IV


    Data: 05/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... una bella schiava, ma un medico per il suo esercito. Lui era il capo, ma era Host il guerriero che comandava il suo esercito. Kunta aveva visto quella giovane donna, bella, austera, perfetta e impaurita mortalmente. Se ne era innamorato immediatamente. L’aveva comprata e l’aveva mandata in una delle sue proprietà liberandola, ma pregandola di non muoversi da quel posto. – Qui sei al sicuro, ma per il tuo bene non ti muovere da qui. – Poi l’aveva corteggiata per mesi e Isa riconoscente l’aveva apprezzato diventando sua. La loro era stata una unione basata sull’amore e sul rispetto.
    
    Aro era brutto, occhi piccoli e un naso grosso, labbra grosse e bocca larga, era alto, ma grasso, flaccido e trasandato, però era forte, caricava e scaricava ogni giorno balle di pellicce. Ed era scaltro, molto scaltro, negli affari non era granché, ma aveva imparato a galleggiare. Quello era il colpo di fortuna della sua vita. Doveva trovare il modo di rimanere solo con lei per dieci minuti. Per qualche giorno Aro fece la fatica di sorvegliarla. Si appostò sul guado di un fiumiciattolo appena fuori dalla sua proprietà, dove c’era l’unico ponte che collegava il feudo alla strada per Kuanta e scoprì così che lei, quasi ogni mattina, andava in città da sola con il suo calesse, per affari o per incontrare qualche amica. Era una donna che amava il lusso, se doveva fare bella figura non rinunciava alla carrozza, ma era anche una donna energica ed indipendente e, da quando i banditi erano stati ...
    ... debellati, le strade erano sicure.
    
    Aro si appostò sul suo ronzino proprio al termine del ponte, lì lei doveva rallentare e la salutò. – Buongiorno Madame, solo due parole per cortesia – esordì in tono contrito e dimesso.
    
    Isa fermò il calesse, conosceva quell’uomo di vista, non aveva nessuna ragione di preoccuparsi, era infastidita, ma le sembrava assurdo tirare diritta come se non l’avesse visto e non le avesse parlato. Però lo guardò arcigna, come a dire: su, forza, non ho tempo da perdere con uno come te.
    
    Aro avvicinò il cavallo al calesse, l’affiancò e tirò fuori dalla tasca della giacca la foto.
    
    Lei fece per prenderla, ma Aro ritirò la mano indietro. Cambiò tono dandole del tu. – No, non puoi averla, guardala, ma senza toccarla. –
    
    Come si permetteva quel cafone di parlarle a quel modo, poi Isa ebbe un terribile presentimento. Lui le aveva messo la foto davanti agli occhi. Isa vide e sbiancò, cercò di riscuotersi e bluffare, ma ribolliva di rabbia e la paura stava diventando terrore.
    
    – Chi è quella? – rispose in tono arrogante, ma la voce tremò, era terrorizzata, anche se tentava di negare.
    
    – Sei tu troia – rispose Aro duro, sprezzante e sicuro, – sei una lurida schiava. –
    
    – Ti farò incatenare e impiccare – rispose rabbiosa Isabella, – tu non sai chi sono e non sai che Host, il Grande Drav, è un mio amico. –
    
    – So chi sei tu, so chi è il Grande Drav e so quanti nemici avete, altrettanto potenti, che non vedono l’ora di scoprire chi sei, fartela pagare e ...
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