1. La lista dei desideri


    Data: 30/09/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Candido1967, Fonte: Annunci69

    ... Mi fermo un attimo. Dovrei riscrivere tutto e mettere questa mia fantasia al primo posto della lista? Squilla il cellulare. E’ Barbara che si premura abbia trovato tutto quel che mi occorre per la cena in frigo. Sentire la sua voce al telefono accende ancor di più la mia immaginazione. La rassicuro che non morirò di fame o di sete per quella sera. Ora, in effetti, il drink mi ha messo un poco di appetito. Decido di abbandonare il mio passatempo e di prepararmi qualcosa da mangiare. Continuerò la lista dopo cena od in un altro giorno. Ora meglio nasconderla. La infilo nel cassetto della mia scrivania personale, fra documenti della banca o bollette di utenze pagate o da pagare. Un cassetto dove nessuno ci deve mettere mai naso, né mia moglie né i miei figli, perché tutti sanno l’importanza che do a quegli incartamenti e che mi arrabbierei moltissimo se qualcuno me li toccasse o me li perdesse.
    
    Sono passati circa un paio di mesi e della lista me ne sono completamente dimenticato. Un evento me l’ha fatta prepotentemente ricordare.
    
    E’ venerdì sera, fine di una settimana lavorativa. Decido di tornarmene a casa un po’ prima per farmi una doccia. Barbara mi comunica che si tratterrà in ufficio ancora un’oretta per sbrigare un paio di incombenze. La avverto che giù, nello stabilimento, è rimasto Giancarlo. Gli altri operai hanno finito il loro turno e lui, capo turno, sta spegnendo i macchinari e pulendo il banco lavoro prima di andarsene, a sua volta, a casa. Sono circa ...
    ... vent’anni che ho avviato questa mia azienda di stampaggio di materie plastiche. Sono partito solo ed oggi ho oltre venti dipendenti che lavorano per me. Anche Barbara, dopo il nostro matrimonio, è venuta ad aiutarmi nella mia attività: le ho affidato la contabilità ed il suo ufficio è proprio di fronte al mio in una struttura metallica che sovrasta lo stabilimento di produzione e le cui finestre in vetro permettono di controllare tutto quello che accade lì sotto.
    
    Quando sono nel piazzale dell’azienda non trovo le chiavi della mia auto. Eppure ero convinto di averle, come sempre, nello scomparto anteriore del mio borsello. Controllo anche nelle tasche dei pantaloni, ma niente. Devo averle per forza lasciate in ufficio, forse sopra la scrivania. Ritorno sui miei passi. Rientro in azienda, monto le scale, apro la porta e sono dentro. Ma non vi sono neppure sulla mia scrivania. Chiamo ad alta voce mia moglie. Non risponde. “Barbara” riprovo. Nulla. Controllo nel suo ufficio. Non c’è. Forse è in bagno? Non può essere uscita, l’avrei incrociata sulle scale o nel piazzale esterno. Ma noto che le chiavi della mia auto sono sulla scrivania di Barbara. Come possono essere arrivate fin lì? Le prendo e me le infilo in tasca. Ritorno nella mia stanza e mi affaccio alla finestra che guarda sullo stabilimento. Barbara è lì. La vedo di sotto, in piedi di fronte a Giancarlo.
    
    La loro statura è pressoché identica ma le calzature che indossa Barbara, con qualche centimetro di tacco, la fanno ...
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