1. Valeria al supermercato.


    Data: 17/09/2017, Categorie: Anale Autore: alextoro385, Fonte: xHamster

    ... allo stesso tempo fare sesso con un altro e continuare ad amare tuo marito.>>
    
    <<No. Che cazzo dici. Non posso.>>
    
    <<Ma già l'hai fatto.>> E continuavo a farle sentire il mio cazzo come pulsava.
    
    <<Smettila!!! Potrebbe arrivare qualcuno.>>
    
    <<A quest'ora?>> Abbassai il braccio e le strinsi forte le chiappe e la strinsi ancora più a me.>>
    
    <<Ebbe un altro fremito.>> La baciai ancora, mordendole le labbra.
    
    <<Non posso...>> Le misi velocemente la mano sotto il vestitino, in mezzo alle gambe, era tutta bagnata.
    
    <<Qui sotto dice che mi vuoi... Dai su, vieni a casa mia, solo un paio di ore.>>
    
    E continuavo e sfregarle la figa da sopra la mutandina. Lei si fece scappare dei piccoli gemiti. Le presi la mano e le feci sentire il mio cazzo duro.
    
    <<Va bene, ma sarà l’ultima volta…>>
    
    Per fortuna accettò, ero disposto a tirarlo fuori e strofinarlo sulla sua fighetta se avesse ancora avuto tentennamenti.
    
    Terminammo velocemente la spesa e le dissi di seguirmi con l’auto.
    
    Ci mettemmo poco. Salimmo al mio appartamento e appena chiudemmo la porta, la bloccai lì sull’uscio. Le sfilai le mutandine fracide da sotto il gonnellino, mi aprii la cerniera e le infilai il mio cazzo duro dentro. Lei ebbe un gemito, i suoi capezzoli erano diventati dei chiodi. Le abbassai il vestitino e strinsi forte il suo seno prosperoso, mentre continuavo a limonarle la bocca.
    
    Poi la presi e la sollevai sulle gambe, penetrandola completamente con il mio cazzo grosso. La stavo ...
    ... impalando. Lei gemeva come un ossessa sotto le mie spinte. Sentivo i suoi umori scorrere lungo il mio cazzo e poi le mie gambe. Era un lago.
    
    <<Mi stai rompendo…>> Valeria era in estasi.
    
    A quelle parole intensificai ancora di più i colpi, la sentii gemere e venire, e io stavo per seguirla, così la misi giù e le sue gambe deboli per l’orgasmo cedettero, non la feci cadere ma si ritrovò inginocchiata davanti al mio arnese al massimo dell’erezione e tutto bagnato dai suoi umori.
    
    La schiaffeggiai con il mio cazzo duro e poi iniziai a scoparle la bocca e venni con una sborrata copiosa che le riempì la bocca.
    
    Lei ingoiò e si leccò le labbra come una vera troietta.
    
    <<È stato fantastico…>> Era ancora inginocchiata davanti al mio cazzo semi turgido.
    
    <<Non abbiamo ancora finito…>> E le sbattei ancora il cazzo sulla guancia.
    
    L’aiutai a rialzare e la denudai completamente.
    
    La portai sul divano nel salone, solo a verla camminare con quello splendido culo il mio cazzo già tornava duro. Me lo toccavo ed eccolo, già in tiro pronto per un’altra scopata.
    
    <<Lo sai che è davvero grosso? Di circonferenza intendo…>>
    
    <<È tutto per te.>> La feci inginocchiare a pecora sul divano, mentre io le salii alle spalle. Era la più bella pecorina che avessi mai visto e lo specchio che avevo messo in passato sul muro alle spalle del divano a circa due metri, ci permetteva a entrambi di guardarci mentre scopavamo.
    
    Osservano il suo culetto marmoreo mi venne spontaneo sculacciarla un po’. ...