1. L’anniversario.


    Data: 29/11/2023, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... riflettere; si rendeva conto che per lui era come esser promosso sul campo, quindi decise che avrebbero festeggiato lì la loro ricorrenza: tre fantastici giorni dedicati anche a sé stessi, ma ora, proprio quella sera, lui ritardava.
    «Amore, buon anniversario.»
    La voce di Mario la scosse da quel momento da ' impasse '.
    Lui ebbe per lei uno sguardo d’ammirazione.
    «Sei splendida! Mi preparo in un secondo, poi ceniamo e, magari, vorrei prima un assaggio della serata, poi si va, sempre che non hai cambiato idea.»
    Mentre parlava così, appoggiò le labbra sul collo di lei. Anna apprezzò il bacio, la dolcezza di lui era sempre una cosa piacevolissima, ma riuscì a resistere alla tentazione.
    «No, preparati, poi ceniamo e poi…»
    Accese le candele, lui la raggiunse poco dopo, lei prese un’ostrica e la portò alle sue labbra; il gesto era assolutamente eloquente, lui sfiorò il frutto con la punta della lingua, lei lo portò alla bocca e le loro labbra si unirono; il sapore del mare, il desiderio e la passione erano fuse insieme. Uno scialle fasciava le spalle di Anna, mentre, sicura, camminava al fianco di suo marito; erano nella parte vecchia del porto, le strade quasi buie non incoraggiavano certo un turista a percorrere quelle zone; lui si guardò intorno, forse quella sera avevano esagerato, non si fidava troppo. Un brivido passò lungo la schiena, era oltre la mezzanotte ed il rischio di far brutti incontri lo preoccupava non poco, ma era il loro anniversario; Anna si era data da ...
    ... fare per organizzare una sorpresa per lui, tanto più che erano a Napoli e non doveva esser stato facile. Dopo una via stretta, voltando l’angolo, si trovarono davanti ad un bar, dove lei entrò decisa. Il locale era peggio di quello che sembrava dall'esterno: c’era gentaglia e già parecchio alticcia. Mario si portò dietro di lei e, insieme raggiunsero il bancone; due tipi, dall’aria poco raccomandabile, li scrutavano. Lei si avvicinò al bancone ed il barista, un tipo grasso, pelato, dalla barba incolta, li osservò.
    «Due whisky.»
    Lui li servì, Anna bevve tutto d’un fiato, lui invece sorseggiava, guardandosi intorno.
    «Un altro.»
    Chiese lei. Da una porta laterale, entrò una donna, con dei lunghi capelli tenuti legati dietro la nuca; li vide e si avvicinò alla coppia, poi si rivolse a lei.
    «Decisa?»
    Anna fece un cenno d’assenso, allora lei li invitò a seguirli. Passarono oltre la porta da dove lei era venuta. Un tanfo di piscio li investì, un sudicio cesso, poi un lungo corridoio; lei accese una minuscola pila, aprì una porticina ed illuminò l’interno. Doveva esser stata una palestra di boxe: vi era ancora il ring, ma a livello calpestio, senza le corde; si avvicinarono, Anna si girò verso di lui.
    «Mi ami?»
    Lui la baciò con passione.
    «Allora lascia che lei si occupi di te.»
    Mario seguì la donna sul ring, seguito da Anna; lei gli passò la pila e lui fu fatto sedere su di uno sgabello posto in un angolo, l’unico dove c’era ancora il palo imbottito del ring.
    «Dovrò sostenere ...