1. Certe cose una ragazza per bene non le fa!


    Data: 19/09/2023, Categorie: Etero Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Mi chiamo Silvia, ho da poco compiuto diciotto anni. Sono alta, snella, bionda, occhi azzurri e labbra carnose, cosce lunghe, con un bellissimo culo a mandolino, solo le tette un po’ piccole, appena una seconda piena. Fra poco più di un mese, devo sostenere gli esami di maturità. Purtroppo, in questi ultimi tempi, ho avuto dei problemi con il mio fidanzato, che mi ha lasciato per una sgualdrinella da quattro soldi, più grande di lui, che se lo rigira a suo piacimento. Naturalmente lo studio ha risentito di questo mio stato d’animo. In particolare, all’ultima verifica, di matematica ho fatto un vero casino. Quando ho consegnato il compito, praticamente in bianco, il prof mi ha dato una occhiata davvero preoccupata. Dario, questo è il suo nome, è un fico da paura! Trentotto anni, alto, moro, dai capelli ricci ed un’aria da maledetto, che ti fa illanguidire il ventre quando ti guarda con quello sguardo penetrante, che ti arriva fin dentro l’anima. Tutte noi lo guardiamo con occhi carichi di desiderio, ma si vocifera che sia gay e non sembra interessato a nessuna di noi. Sono stata l’ultima a consegnare il compito, quando tutti gli altri sono usciti e lui mi ha trattenuto un attimo per parlare con me.
    
    «Signorina, cos’è questo? Mi consegna un compito in bianco? Sa cosa significa, vero? È un due! Ad esser buoni e generosi, se non un inclassificabile, che, poi, avrebbe la conseguenza di non esser ammessa agli esami!»
    
    Lo guardo, lo supplico, senza nessuna speranza.
    
    «La ...
    ... prego prof, non mi rovini! Non voglio perdere l’anno! Mi farò interrogare, cercherò di migliorare.»
    
    «Sì, ma il tempo è poco. Ancora pochi giorni e subito saremo a giugno; io non ho solo lei ha interrogare.»
    
    Lo guardo disperata e lui sembra intenerito dal mio aspetto preoccupato.
    
    «Venga a casa mia, oggi pomeriggio, non si potrebbe, ma, data la sua condizione, farò uno strappo alla regola e l’aiuterò a prepararsi per l’interrogazione di domani.»
    
    Lo ringrazio e me ne vado con il cuore in subbuglio. Alle quattro, mi presento a casa sua. Indosso una gonnellina corta a pieghe, che svolazza e mostra le mie splendide gambe ad ogni passo, con sopra una camicetta leggera che non riesce a nascondere in sottostante reggiseno molto sottile, che modella un po’ il mio seno, facendolo sembrare più grande: di solito, questo suscita l’interesse degli uomini che mi guardano. Rifletto sul fatto che il prof è davvero di ghiaccio: non son riuscita a far colpo su di lui! Suono e salgo a casa sua. Mi viene ad aprire, ha jeans ed una polo: sembra decisamente più giovane! Con un sorriso, mi fa accomodare ad un tavolo, poi mi propone il quesito del compito in classe di matematica che ho fallito. Lo guardo e cerco di capirci qualche cosa, ma, niente: non ci capisco una beata mazza! Ho la mente vuota, non riesco a fare nemmeno due più due. Lui sta in piedi, dietro di me, mi spiega passo per passo ogni operazione. Si può dire che mi abbia dettato, letteralmente, la soluzione. Me lo ha fatto ...
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