1. Il piacere corre sul filo 2


    Data: 16/09/2023, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... scopami, porco! Fai godere la tua troia!»
    Lui si immedesima ancor di più e mi porta al piacere.
    «Cagna, ti sfondo! Godi e mettiti le dita in culo, che ti faccio godere! Sborro! Mi fai schizzare! Bevi, troia!»
    Vengo. Urlo e godo. Sento il mio corpo attraversato da scariche di adrenalina simili a scariche di corrente elettrica a mille. Ho le convulsioni, da quanto tremo. Lui non è da meno. Lo sento respirare dentro la mia testa, che riceve la sua voce dalle cuffiette, che tengo inserite nelle orecchie. Mi sembra di averlo qui con me. Restiamo per un momento in silenzio. Ognuno sente il respiro affannato dell’altro.
    «Grazie, amore. Sei stata meravigliosa. Ho goduto come un porco. Era come se ti avessi avuto qui, con me. Sei una vera troia, che sa far godere un uomo. Grazie.»
    Le sue parole mi riempiono di immenso orgoglio. Mi ha fatto davvero piacere far la troia con il mio uomo e, sentire che sborrava per me, ha aggiunto altro piacere al piacere.
    «Anche tu sei stato meraviglioso. Non avevamo mai fatto sesso al telefono e mi è piaciuto tantissimo.»
    Passiamo le altre settimane a far sempre questo gioco.
    Lo incrementiamo, con fantasie sempre più spinte e porche, che mi fanno sentire sempre più troia. In particolare lui mi chiede se, durante la mia giornata lavorativa, possa esserci stato qualche maschio che mi ha riservato delle attenzioni particolari. Invento per lui situazioni che lo eccitano e lui non mi lesina commenti del tipo: sei una troia, vacca e puttana; quelle ...
    ... parole mi fanno eccitare ancora di più. Quando ritorna, ai primi di agosto, passiamo due giorni a letto a far sesso, durante i quali mi faccio scopare stando sopra di lui; io godo solo se lo cavalco e mi sfonda il culo in tutti i modi. Me lo allarga proprio tanto e, poi, mi sborra in faccia, chiamandomi troia. Gli piace come lo succhio e pulisco, senza ingoiare, poi lascio che il suo seme coli, dal mento, fin sopra le mie tette. Nei mesi a seguire, lui ha dovuto assentarsi altre volte per lavoro, ma abbiamo sempre goduto stando insieme al telefono. Quando l’anno dopo, gli hanno assegnato un ufficio fisso nella nostra città, abbiamo ripreso la vita di sempre. Per sei mesi le cose sembravano esser migliorate, ma, senza che nessuno dei due lo facesse notare, si ripetevano fra noi momenti di apatia nel sesso; era come se, ad un tratto, ci mancasse qualcosa per esser perfetto. Qualche mese dopo, eravamo in vacanza e stavo sotto l’ombrellone al mare. Lui leggeva distrattamene il giornale, quando ho sentito la mia vicina, seduta su di un lettino sotto un ombrellone vicino, parlare con il marito o compagno al telefono. Lei lo ha chiamato amore, mi manchi, quando arrivi, sono tutta un fremito. Ovvio, parlava a bassa voce, ma l’ho sentita chiaramente. Di colpo ho capito cosa ci mancava. Mi son alzata, ho detto a mio marito che tornavo in camera e, una volta entrata, ho preso il telefono e l’ho chiamato. Gli ho chiesto di allontanarsi dall’ombrellone, di raggiungere certe barche tirate in ...
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