1. Un master esigente


    Data: 17/09/2018, Categorie: Trans Autore: CagnaGolosa, Fonte: Annunci69

    Il Padrone mi ha sempre incoraggiata, sospinta a cercare altri Master: ritiene - mi insegna - che questo consolidi in me la mia anima servizievole, che servire altri uomini, che far piegare la mia carne e la mia volontà ai desideri di qualunque Maschio e non solo ai suoi renda più evidente la mia natura di cagna, di vacca da montare o da usare in qualunque altra maniera.
    
    Inoltre - sottolinea ogni volta - il fatto che Lui mi ceda ad altri Master è la prova evidente che io gli appartenga, come è ben chiaro dalla natura stessa di questo profilo dove, dalla presentazione della cagna ai racconti alle chat ogni cosa è tesa ad addestrare la mia volontà a fare posto alla Sua, anche usando quella di altri Master.
    
    E così, in questa chat come su Grindr o su Romeo concedo alla richiesta di quanti più uomini mi è possibile.
    
    La maggior parte sono Maschi che vogliono un buco, ma questo Master di una piccola località nei dintorni è diverso.
    
    Un volto severo quando guarda nell'obiettivo e uno sguardo affabile con il proprio cagnolone mi provocano una eccitazione già dal primo contatto.
    
    Approfondisco, come mi viene indicato dal Padrone, la conoscenza e quando il Master mi convoca per il giorno stesso a casa sua acconsento immediatamente.
    
    L'autorità inizia già dalla indicazione della strada.
    
    Procedo. Arrivo. Parcheggio. Salgo.
    
    Mi fa entrare e mi dice di spogliarmi con quella voce severa e ferma che fa breccia immediatamente nella mia testa. Chino il capo e inizio ...
    ... dalle scarpe e, piegata per slacciarle sento la sua grossa mano che tasta il mio culo, e accenna un suono di soddisfazione.
    
    "Bel culo"
    
    "Grazie, Signore"
    
    "Sbrigati".
    
    "Sì, Signore".
    
    Mi spoglio e appena mi volto verso di lui mi dà una sberla. Mi scuoto per il colpo, torno nella posizione e abbasso lo sguardo.
    
    "In ginocchio, troia"
    
    "Sì, Signore" rispondo, con la guancia che duole.
    
    È un instante, e sento la sua mano che mi prende per i capelli e mi lancia verso il basso, verso le sue scarpe.
    
    Le lecco, in ginocchio, le gambe strette e le braccia in avanti in prostrazione.
    
    Ho già perso il controllo di me, l'ho già ceduto.
    
    Il gesto è stato rapido, il passaggio di consegne quasi immediato. Ogni volta che vengo ceduta a un Maschio, il passaggio avviene sempre più rapidamente, sempre più si ritira la mia volontà e sempre più emerge il bisogno di compiacere, di soddisfare, di fare ciò - tutto ciò - che mi viene imposto.
    
    "Alzati, cagna".
    
    Mi sollevo appena dalla scarpa del Master e di nuovo in ginocchio lo vedo girarmi dietro e prendere qualcosa dal tavolo. Non sollevo la testa, continuo a guardare in basso fino a quando arriva la sua mano a prendermi per i capelli a tenermi ferma mentre mi impone un collare spesso, ruvido e stretto.
    
    "In piedi!"
    
    La voce è forte e il tono perentorio e per buona misura il guinzaglio attaccato al gancio del collare rende tutto molto esplicito: in un balzo sono in piedi e Lui mi volta verso il tavolo.
    
    Ora gli sono ...
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