1. Adoro i cavalli


    Data: 01/09/2023, Categorie: Tabù Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Mi chiamo Sara, ho 55 anni e sono una imprenditrice. Sono sposata e tradisco mio marito regolarmente, anche se a volte è lui stesso che mi fa scopare dai suoi amici o da dei stalloni che lui mi procura. Ama molto vedermi alle prese con altri cazzi. Io però amo molto anche cornificalo a sua insaputa perché questo mi eccita di più. Quando non ho impegni vado a cavalcare, trascorrendo la mattinata al Centro Ippico che è situato in periferia.  Mi piace moltissimo cavalcare. È una sensazione bellissima essere a contatto con la natura, e l’animale che sotto di te. C’è anche un altro motivo per cui mi reco al maneggio: lì, mi aspettano sempre due stallieri davvero maiali. Sono due porci belle e buoni che puzzano più dei cavalli, ma questo per me che sono una signora, ben vestita e profumata è un afrodisiaco davvero potente. Mi piace essere trattata da cagna e loro che lo sanno ci vanno giù pesante. Inoltre c’è anche un magnifico stallone di razza araba che mi ha stregato. Una delle ultime volte che sono andata è stata una domenica mattina, quando di buon'ora mi sono recata al maneggio. L’interno era in penombra, con una temperatura confortevole, e nonostante l’aria fosse comunque caratterizzata da un tanfo pungente, dovuto alla presenza degli animali, ma la cura e la pulizia con cui gli stessi venivano tenuti non la rendeva irrespirabile. Per me il profumo di selvatico, di animale, era uno stimolante sessualmente molto potente. Dentro di me mi sentivo una cavalla da montare. Il mio ...
    ... solito appuntamento si avvicinava. I due stallieri mi hanno visto arrivare e subito mi hanno indicato il fondo della stalla. Ci sono arrivata e in breve mi ritrovai nuda, a 4 zampe sulla paglia. I due subito nudi anche loro, mi stavano di fronte, con i loro cazzi in potente erezione, avvicinati alla mia bocca. Gino il più anziano aveva il cazzo più corto dei due, ma molto spesso in circonferenze e a fatica riuscivo a farlo entrare in bocca. Pino, l’altro invece, lo aveva più lungo e un po’ ricurvo verso sinistra. A turno, lentamente, mi infilavano il cazzo in bocca, facendoselo leccare, lasciandolo scorrere sino alla radice nella mia bocca, per poi toglierlo e far posto all’altro. 
    «Dai troia succhiali bene!»
     Già a sentirmi definire troia mi procurava una forte eccitazione, ero davvero una troia scatenata. Si alternavano nella mia bocca facendo sempre lo stesso percorso, con la stessa lentezza.  Ad occhi chiusi, lasciavo che i due cazzi, alternativamente, penetrando fra le mie labbra, arrivassero alla mia gola e tornassero indietro, per ripartire da capo. Erano sensazioni incredibili! Mi sentivo un buco usato a loro piacimento. Le loro mani erano in mezzo alle mie gambe aperte e mi stavano furiosamente masturbando. Io gemevo fortemente, eccitata dai commenti.
    «Succhia, troia! Apri bene la bocca che te la sfondo!»
     Anche l’altro rincarava la dose.
    «Ti piace prenderlo in bocca, vero? Puttana! Sei una pompinara! Una troia sfondata!»
     Sbrodolavo e loro proseguivano e così ...
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