1. Il giovane commesso - 2


    Data: 11/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... sempre più deciso nello sfondare il più possibile. Tutto questo e quell'illusione di amore che girava nella testa offuscata del giovane, lo fece venire presto, così, senza toccarsi e, forse, senza neanche accorgersene. Come non se ne accorse nemmeno il maschio, tanto lui pensava solo a sé stesso e, solo dopo un bel po' di quella cavalcata, finalmente si scaricò le palle ruggendo come un leone e sparando una quantità enorme di sperma nel più profondo del povero (si fa per dire) corpo che aveva usato.
    
    Così ogni sera, ad ogni chiusura del negozio. Per quanto troia e col buco ormai decisamente spanato, la prassi cominciava ad essere piuttosto noiosa e fastidiosa. Ma non poteva lamentarsene. Doveva subire e stare zitto perché c'era il rischio che il padrone avrebbe trovato qualche altra zoccoletta da sottomettere e addio lavoro. Inoltre, quel lavoro gli piaceva. Il campo della moda sembrava fatto per lui. Quindi, zitto e pazienza.
    
    Uscito dal negozio, fece un breve giro al supermercato. Aveva voglia di qualcosa di sfizioso, diverso dal solito, come diversa sentiva essere stata quella giornata. Aveva conosciuto un uomo meraviglioso. Chissà se anche lui lo aveva colpito favorevolmente. Era in ansia di sapere. Lo avrebbe chiamato? E quando? Vada per l'insalata russa. Ma quella sera non si fece sentire. Purtroppo il giorno dopo era sabato e Bruno non andava al lavoro. Poi venne domenica. Lunedì fu lui a non lavorare e ancora niente. Giacomo era sempre più triste perché sempre ...
    ... più avvolto dal dubbio. Ma certo, si era fatto un castello di carte in testa. Sarebbe stata la solita delusione da superare.
    
    Invece no, martedì eccolo lì che veniva sorridente verso il suo tavolo. "Posso sedermi?" chiese scherzosamente. Non gli fece neanche aprire bocca che "Scusami se non ti ho chiamato ma i fine settimana sono impegnatissimo con mia moglie e i figli, questo in particolare, e non potevo neanche pensare di fare una telefonata o mandare un messaggio senza farmene accorgere e ieri è stato un giorno terribile al lavoro, come tutti i lunedì". Di colpo il cielo, nella sua mente, si liberò delle nubi e il sole tornò a splendere. E il sole era lui, Bruno, finalmente vicino.
    
    Accennò a un "Certo, lo avevo capito. Era logico". Già, era logico ma lui aveva pensato solo al peggio. Comunque, adesso il sole era tornato più splendente di prima. "E' vero. Hai figli. Non ne abbiamo parlato l'altro giorno".
    
    "Si due, maschi. Sono ormai grandi: 21 e 23 anni, come te. In genere vanno per conto loro ma questa domenica siamo andati tutti a casa di mia madre per festeggiare il suo compleanno. Ha fatto 80 anni, tondi tondi".
    
    "E' si, capisco" ma qualcosa nella sua espressione deve essere trapelato.
    
    "Scusami ancora - gli disse con fare serio - ti ho fatto stare in pena. Ma non pensarci più, eccomi, sono qui e ti voglio ancora più dell'altra volta". Giacomo sorrise sollevato. Quella frase era musica per le sue orecchie. "Ed ho una bella sorpresa per te. - aggiunse l'uomo - ...