1. Da moglie pudica a puttana. 04


    Data: 24/04/2023, Categorie: Tradimenti Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Arrivammo nel tardo pomeriggio. La loro abitazione era fuori dal paese, immersa tra ulivi, frutteto ed orto. Era costituita da un piano unico, con un porticato che lo avvolgeva: un posto abbastanza ameno in cui spirava una bella brezza fresca. Dopo i saluti di rito ed una rinfrescata veloce, ci accomodammo fuori, dove più che ad una cena, ci apprestammo ad una vera e propria abbuffata: sua madre era una cuoca eccezionale. Mentre stavamo cenando, io fantasticavo: vedevo Maria con occhi diversi, quel suo bel culo, anche se basso e pieno, le sue belle tette di una quarta abbondante; insomma mi stavano arrapando e fantasticavo su di lei, sui suoi rapporti familiari. Angelo non perdeva occasione per sfiorare Alba, mentre suo padre sembrava veleggiare in un mondo tutto suo. Assorto, ho sentito Alba farmi piedino più volte, alla fine mi abbassai per sbirciare sotto la tavola: sia Angelo che suo padre, le stavano tastando le gambe: mi eccitai. Finita la cena, Alba e Maria sparecchiarono ed io aiutai, come per mia abitudine. Mi capitò, quasi involontariamente, di sfiorare il culo di Maria, una, due, tre volte. Lei non si scompose mai, i nostri erano movimenti lievi causati dal passaggio, o di piatti e bicchieri da sistemare. Fuori poi, mentre prendevamo il caffè, Alba mostrava quasi per intero la sua mercanzia; la gonna era arrivata all'altezza della fica; aveva un perizoma di quelli suoi, quasi trasparente, i suoi capezzoli si erano induriti ed erano visibili in tutto il loro ...
    ... splendore. Maria la scrutava mentre sorseggiava il caffè e, in qualche modo, cercava di mettersi in mostra pure lei. L’atmosfera era carica di eros: sembrava quasi dovesse esplodere il finimondo da un momento all'altro. Massimo si passava spesso la mano sulla patta, da cui faceva capolino il suo gonfiore. Maria gli si avvicinò, lui le cinse le spalle e, con la mano, lentamente arrivò a toccarle le tette. Lei lasciava fare L’unico, che in quel momento era distante da tutti, ero io, ma andava bene così! Dissi a tutti che ero stanco per il viaggio, Alba annui e ci salutammo; io ero veramente cotto e caddi in un sonno profondo. Al mattino, i suoi erano già andati al lavoro: sarebbero tornati a metà pomeriggio. Angelo aveva un impegno e noi andammo al mare. La giornata era proprio da mare, la trascorremmo al sole, tra leccate di fica, culo, pompe e scopate. Quando rincasammo era tarda serata: ci eravamo davvero goduti un'intera giornata. Feci una doccia veloce e scesi ad aiutare. Alba, invece, si prese più tempo e, immaginai, volesse fare un piccolo clistere e prepararsi da troia. Anche Maria, dopo aver dato disposizioni a tutti, se ne andò per cambiarsi e prepararsi. Tra verdure cotte, crude, salumi vari, formaggi, pane di vari tipi, bottiglie di vino, la tavola era più che abbondantemente apparecchiata. Maria si presentò con un vestito largo, senza reggiseno ed i suoi capezzoli non erano da meno di quelli di Alba. Al suo arrivo ci fu un quasi applauso, sia da parte di Angelo che di ...
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