1. Mi ricordo ancora


    Data: 06/09/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... cielo notturno sopra di me. Davanti a me s’apriva un cortile interno al centro del quale si poteva ammirare una fontana bellissima, molto raffinata, in marmo bianchissimo, dove l’acqua zampillava a piccoli getti e sembrava brillare alla luce della luna. A un tratto numerose luci s’accesero, guardai al di là dalla fontana e vidi un castello meraviglioso illuminato a giorno. Ogni stanza era illuminata, ogni ingresso, le scale e tutto il contorno delle torri, la fontana allora zampillò più vivacemente colorandosi d’azzurro e cambiando colore seguendo le gradazioni varie passando dal viola, al giallo e al verde. Era uno spettacolo meraviglioso, unico, mi sembrava di vivere una favola, Vittorio s’avvicinò da dietro porgendomi una rosa bianca.
    
    ‘Ti piace?’ – mi chiese. Io mi voltai verso di lui e lo abbracciai quasi piangendo.
    
    ‘E’ meraviglioso, grazie mille’ – dissi, in seguito m’accompagnò per vedere la dimora.
    
    La sala era immensa, così come le camere, l’arredo era tutto antico in legno scuro e finissimo. Le incisioni sul bordo del camino, le colonne ai lati dell’ingresso, le maniglie in ottone ed ebano, il grande lampadario di cristallo illuminato nella sala più grande, era tutto così bello. In seguito m’accompagnò al primo piano fermandosi di fronte alla porta d’una delle camere centrali del corridoio.
    
    ‘Ami ancora l’azzurro?’ – mi chiese prima d’aprire la porta.
    
    ‘Sì, certo, sempre’ – dissi io entusiasta.
    
    ‘Allora ricordo bene’ – disse lui, facendo scattare la ...
    ... serratura e aprendo la porta.
    
    L’interno era buio e c’era una grande finestra sulla parete opposta a quella occupata dalla porta, feci qualche passo entrando nella stanza e Vittorio accese la luce. Qualcosa di meraviglioso e di strabiliante si presentò davanti a me: la stanza era stata dipinta d’azzurro, i muri, la moquette, il copriletto, i tendaggi, tutto era stato reso azzurro in mille tonalità diverse.
    
    ‘Dio mio’ – pronunciai io, un attimo prima che Vittorio mi baciasse ancora.
    
    ‘Ti piace?’ – chiese lui staccandosi da me.
    
    ‘Dio, Vittorio, ma &egrave meraviglioso’ – dissi abbracciandolo.
    
    ‘C’&egrave qualcosa nell’armadio’ – disse lui indicandomi lo scaffale a muro, dipinto d’azzurro anch’esso e con le maniglie di noce scuro.
    
    Io m’avvicinai all’armadio tirando lievemente le maniglie per aprirlo. Una sottoveste azzurra di seta e una vestaglia di raso dello stesso colore erano gli unici abiti appesi.
    
    ‘Indossali per me questa notte, ti prego’ – disse Vittorio.
    
    Io lo baciai di nuovo, poi presi gli indumenti e andai nel bagno della camera per vestirmi, sulla mensola accanto al lavandino c’era un mazzo di rose bianche e un bigliettino.
    
    ‘Alla tua bellezza, dedico queste rose. A te rivolgo questa notte, mia regina. Vittorio’.
    
    Nel bagno c’era una vasca per l’idromassaggio enorme, tutta intagliata e lavorata sui bordi, mentre un’enorme specchiera rivestiva completamente una parete. C’erano asciugamani bianchi e azzurri appesi agli scalda salviette, le piastrelle ...
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