1. Mi ricordo ancora


    Data: 06/09/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Dai, perché non vieni a trovarmi, sarebbe un’autentica meraviglia’ – aveva esordito lei in maniera euforica e coinvolgente in quell’occasione.
    
    Rosa era sempre stata così, fin dai tempi delle scuole medie, sempre allegra, disponibile e spassosa, per questo motivo eravamo rimaste in contatto pur senza vederci spesso. Decisi in tal modo d’andare a trovarla proprio a metà della settimana, in quanto lavorava solamente al mattino, affinché il pomeriggio potevamo trascorrerlo insieme, dato che un giro a Cremona l’avrei fatto assai volentieri, poiché era da tanto che non andavo in quella stupenda cittadina.
    
    Ci trovammo di fronte all’emporio della Rinascente, un abbraccio e poi via per i negozi, malignando e spettegolando degli ultimi anni passati tra l’università, le beghe quotidiane, il lavoro e gli amori vari. Il negozio di dischi della Ricordi fu una tappa obbligata nel nostro giro da compere, in quanto la musica aveva riempito le nostre vite finché avevamo suonato nella stessa orchestra. Ci dirigemmo verso il reparto della musica straniera, perché Bon Jovi era stato il nostro idolo sin dai tempi delle scuole medie, io scoprii però che lo ero ancora in modo appassionato, cosiffatto tentai di prendere il singolo ‘Destination Anywere’, sennonché qualcun’altro ebbe la stessa idea, io alzai gli occhi e lì lo vidi:
    
    ‘Dio mio, Vittorio. Non &egrave possibile’ – esclamai io entusiasta e incredula al tempo stesso.
    
    Quel giovane sbarazzino dalla chioma scura mi squadrò dritta ...
    ... negli occhi, vidi in quel preciso istante la sua capacità espressiva un po’ esitante e irresoluta, appresso però un diffuso sorriso di benessere e di meraviglia comparve sul suo volto:
    
    ‘Lina, che gradita improvvisata, &egrave incredibile’ – gridò lui, stringendomi in un abbraccio energico e poderoso.
    
    Quando Rosa s’unì a noi passammo in seguito il resto del pomeriggio parlando di tutto, ricordando animosamente i vecchi periodi ormai trascorsi e ridendo delle nostre innumerevoli e irripetibili infantilità dell’epoca. Salutammo Rosa e verso sera Vittorio s’offrì gentilmente d’accompagnarmi in direzione di casa evitandomi il cruccio di prendere il treno, mentre durante il tragitto guardai un ciondolo che pendeva dallo specchietto retrovisore:
    
    ‘Questo te l’ho regalato io per San Valentino un sacco d’anni orsono. Stavamo ancora insieme, ricordi?’ – gli dissi io al presente in maniera sconfortata rinvangando nei ricordi.
    
    ‘Sì, mia bella, lo porto sempre con me, perché m’ha sempre portato fortuna’ – rispose lui sorridendo per rincuorarmi.
    
    Io scrutai accuratamente quella faccia magnifica imprimendomela nell’intelletto assieme a quelle belle iridi color verde acquamarina, perché tanti anni addietro avevo avvertito captando le stesse emozioni guardandolo per la prima volta, ascoltammo sennonché la musica viaggiando per tutto il tempo in totale silenzio. Lui si fermò davanti a casa mia e ci guardammo, il tempo si fermò in quel momento per un istante, poiché mi resi conto che ...
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