1. Una calda rivincita


    Data: 05/09/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Lestat_Arteus, Fonte: RaccontiMilu

    ... concentrarsi sul piatto una volta che mi rigiravo per parlarle. Ne approfittai anche io per osservarla, anche se l’avevo già fatto con adeguato riguardo all’inizio, accompagnando il mio segreto giudizio a un innocentissimo: ‘Ehilà, come sei bella! Ti trovo davvero bene!’ (Al momento opportuno descriverò com’era vestita). Avevo una sfacciataggine leggera e simpatica, almeno doveva così parerle, acciocché continuai su questo tono a giocare con lei. Ormai era chiaro mi stesse eccitando i sensi, e decisi di trangugiare parecchio vino (io adoro il vino) proprio con lei: ehi! Gran bevitrice, la bella Irene! Giocare ed essere scherzosi &egrave un buon metodo per abbordare, molto più che fare i saccenti. Umiltà innanzitutto, ma che non deve giammai passare per timidezza!
    
    Giocai, in un momento avanzato, la carta dell’argomento lussuria: era il caso, se volevo entrare in quel meraviglioso universo di discussioni con le quali altrimenti non sarebbe stato possibile sedurla. Perché sì, diamine, volevo sedurla, e ne ero sempre più convinto; ella mi dava corda e io ne traevo vantaggio. Porto qui un esempio, anche se non sono mai stato bravo con i discorsi diretti, e me ne darete atto!
    
    ‘Con Paolo? Ma stai scherzando?’ sussurrai divertito e incredulo.
    
    ‘Eh, non me lo far ricordare!’ rise lei sbarazzina ‘non stavo a cento quella sera’! Però dai, non rompere, &egrave diventato mica male, sai?’
    
    ‘Ah, non lo metto in dubbio!’
    
    Mi voltai discreto a osservare il ragazzo in ...
    ... questione, piuttosto lontano da noi. Era quello su cui mi premeva di più prendermi una rivincita, in quanto ai tempi della scuola ci odiavamo come non mai. Era obbiettivamente diventato un bel ragazzo, con un ciuffo simpatico e uno sguardo avvolgente: finalmente aveva abbandonato quelle ridicole camicie a quadri e quegli occhiali da imbecille.
    
    ‘Comunque’ continuai fissandola lungamente negli occhi ‘grazie di essere qui vicina a me. Detto tra noi, non avevo voglia di venire’.
    
    Le posai una mano tra i capelli giocandoci brevemente. Ella rise allegra.
    
    ‘Eh, spiegami perché non sei venuto le altre volte, stronzo!’
    
    ‘E che ne sapevo di ritrovare la mia pulzella (così la chiamavo da bambino scherzosamente) ancora così simpatica? Posso dirti in tutta onestà che sono qui per te?’ E risi, prendendo tutto alla leggera, insieme a lei.
    
    ‘Beh grazie” mi disse alzando un sopracciglio. Qualcosa mi si mosse nello stomaco. Che avesse preso sul serio le mie parole?
    
    ‘Scherzo, scemotta!’
    
    ‘Ah scherzavi, stronzetto!’ mi disse picchiandomi fintamente arrabbiata sulla coscia. Un tocco che mi diede i brividi.
    
    ‘Forse sì, forse no!’ rimasi sul tono faceto, sorridendo e alzando un sopracciglio a mia volta.
    
    Ci sono momenti in cui il destino ti da una mano, per quanto forzato possa sembrare; ma spesso avrete avuto modo di constatare di come molte cose che in un racconto possano apparire forzate, nella realtà invece sono puramente naturali. Ciò che racconto di qui a poco &egrave quello che ...
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