1. Ariadna - Storie di collant - cap.2


    Data: 07/08/2018, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... dicono di me per svariati motivi. Mi piace migliorare e cercare di soddisfare le loro richieste. Ma anche tenere sotto controllo le deviazioni dei miei utenti. Ho i dati di tutti loro e quindi ci metterei poco ad aprire una denuncia, ma prevenire è decisamente meglio che curare.
    
    Stefan ha una bella voce. È un bell’uomo da quanto posso vedere dal suo documento di riconoscimento, ma la sua voce riesce a rapirmi. In un paio di casi, proprio come oggi, con lui ho sgarrato di qualche minuto, fingendo di non riuscire a spegnere la webcam. Non deve sapere che sono attratta dalla sua voce. Sarebbe un casino se avvenisse. Oggi mi ha chiesto di accarezzare il mio corpo con le mani ed io l’ho fatto. Sa benissimo che non posso accarezzare il mio sesso ed i miei seni ed infatti non me lo ha chiesto. Però mi ha raccontato cosa avrebbe voluto farmi e lo ha fatto con particolari così precisi e con un racconto così dettagliato che avrei voluto toccarmi le mie zone erogene durante la diretta.
    
    Per questo quando abbiamo terminato sono corsa sul letto. Avevo cominciato a bagnarmi ed il mio collant era già impregnato dei miei umori. È stato un miracolo se Stefan non se ne è accorto. Si stava già cominciando ad inumidire persino lo short che avevo indossato.
    
    Sono certa che si sia accorto dei miei capezzoli inturgiditi. Me lo ha anche detto. Erano così duri che parevano forare il tessuto attillato della maglia che mi aveva fatto acquistare.
    
    Quando mi sono sdraiata sul letto ho cercato ...
    ... di ricreare nelle mie orecchie la sua voce, mi sono stretta le tette fra le mani ricordandomi e cercando di imitare il modo in cui lui mi aveva raccontato che lo avrebbe fatto. Cazzo, quanto era eccitante e quanto ero eccitata! Mi aveva detto che avrebbe preso i miei capezzoli tra le dita, pollice ed indice, strizzandoli leggermente e poi li avrebbe tirati. Io mi sono sollevata la maglia ed ho fatto altrettanto. Ho sentito le tette gonfiarsi ed allo stesso tempo l’eccitazione crescere dentro di me. Era straordinario sentire come anche i miei capezzoli cambiassero di stato.
    
    Dopo alcuni minuti non ho più potuto resistere e la mia mano è scesa fino alla mia fichetta che nel frattempo aveva già bagnato sia il collant che gli short. Ho fatto ciò che lui mi aveva chiesto ed implorato di fare. Mi aveva detto:”Vorrei che tu ti mettessi lì sul fondo del letto, dove c’è quella parte del letto in ottone e sfregassi il tuo sesso su di esso finché non esploderai in un orgasmo gigantesco. Io mi masturberei insieme a te e godremmo insieme, seppur a distanza”.
    
    Lo aveva detto con calma e con la sua voce suadente e quella era stata una di quelle videochat in cui era stato il mio ospite a caricare me più di quanto non avvenisse all’inverso.
    
    E così avevo fatto. Mi ero sfilata gli short e li avevo annusati. Li avevo schiacciato proprio contro al mio naso. Sapevano di me e della mia voglia. Poi mi ero portata sul fondo del letto, avevo poggiato il piede sinistro a terra e mi ero abbassata ...