1. Ariadna - Storie di collant - cap.2


    Data: 07/08/2018, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    Alla fine di quella videochat con Stefan ero dovuta correre a masturbarmi.
    
    Stefan aveva pagato profumatamente per avermi in videochat abbigliata come volesse lui. Nella chat che tenevo con i miei videospettatori (che precedeva la videochat di un giorno o due), loro potevano esibire delle richieste che io potevo o meno soddisfare. Quelle di Stefan erano, come molte altre, legate al look che dovevo avere. I miei videospettatori erano quasi tutti feticisti di scarpe, abbigliamento intimo, calze, collant o altre cose particolari. C’era chi mi amava vestita di pelle e chi mi voleva con il collant senza intimo sotto. Stefan era uno di questi, ma voleva anche che avessi dei look particolari. La tariffa saliva quanto più saliva l’acquisto di questi capi che decidevamo insieme. Li acquistavo direttamente online, maggiorando il costo della videochat del costo del capo stesso più un piccolo arrotondamento in eccesso. Così mi restavano sia il capo di abbigliamento che il relativo ricarico. Era un buon affare, insomma.
    
    Per quella videochat Stefan mi aveva chiesto di indossare i miei famosi tacchi neri, un collant veramente sheer lucido color carne, degli short attillati in nylon nero ed una maglia attillata color nude. Avevo acquistato tutto on line, ricevuto il tutto il giorno della videochat e poi mi ero abbigliata per lui. Condizione obbligatoria era che non dovessi indossare alcun indumento intimo sotto al collant ed alla maglia.
    
    Per come era organizzata la videochat, loro ...
    ... potevano vedere la mia stanza, una camera da letto grande con un letto altrettanto grande e morbido, da più webcam posizionate in angoli della stanza. Potevano quindi switchare da una camera ad un'altra, muovendole addirittura e zoomando a loro piacimento. Loro mi vedevano in volto, io invece non avevo questa possibilità. Per accedere alla videochat era obbligatorio registrarsi con tanto di documento di riconoscimento, quindi io sapevo chi ci fosse dall’altra parte, ma nel corso della videochat la loro webcam non era attiva. Sentivo le loro voci dall’impianto audiofonico allestito nella mia stanza ma non li vedevo. Potevamo parlare ed interagire ed io fondamentalmente facevo per trenta minuti tutto ciò che mi chiedevano di fare, oppure mi muovevo nella stanza e sul letto per lo stesso tempo ma a mio piacimento.
    
    Niente sesso. Questa era la condizione base. Questo divieto di fare sesso in videochat li faceva uscire matti. Mi chiedevano di fare le cose più impensabili e certi ammattivano proprio al mio rifiuto. La cosa li eccitava ancora di più. Molti godevano nei primi dieci minuti e chiudevano la videochat. Altri si masturbavano più di una volta ed allo scadere dei trenta minuti mi imploravano di prolungare. Le regole però erano chiare e ferree. 30 minuti, non di più e niente sesso da parte mia. Sgarrare una volta sola avrebbe avuto come conseguenza dover sgarrare sempre.
    
    Ci sono sul web dei forum in cui si parla di me. Io mi tengo aggiornata su ciò che i miei utenti ...
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