1. Escort 4 - Lo straniero -


    Data: 18/10/2017, Categorie: Etero Autore: Suve, Fonte: EroticiRacconti

    ... salisse ancora ma…….. Non sono sicura che nessuno ci abbia notato, ma non me ne fregava niente. Tra me e Kurt si stava creando un feeling, era troppo tempo che non venivo corteggiata come stava facendo lui, toccandomi casualmente la mano attraverso il tavolino, carezzandomi con la punta delle dita, fissandomi con uno sguardo pieno di desiderio, offrendomi una rosa portata a un certo punto da Massimo.
    
    Non vedevo l’ora di finire in camera con lui e pregavo il Cielo che non fosse un porco depravato, o meglio che lo fosse…….. nel senso giusto.
    
    Non rimasi delusa.
    
    Dopo la cena che gustai senza nemmeno ricordare i sapori mi fissò per un secondo e mi disse solo:
    
    - Andiamo? –
    
    Mi alzai di scatto e solo quando ero già in piedi mi accorsi che lo avevo preceduto impedendogli di scostarmi la sedia benché si fosse precipitato a farlo. Passando firmò il conto che gli porgeva un cameriere e filammo verso gli ascensori.
    
    Nella cabina, nel breve tragitto verso il suo piano, mi appoggiai a lui. Gli arrivavo appena alla spalla e sotto la guancia sentivo muscoli sodi. Lo accarezzai sulla camicia infilando una mano nella giacca per sincerarmene. Sì, sembrava fatto veramente bene. Abbassò la testa verso di me e mi baciò. Io chiusi gli occhi e mi lasciai andare assaporando le sue labbra, sentendo la sua lingua con la mia. Nemmeno mi accorsi che eravamo arrivati e le porte dell’ascensore si stavano aprendo.
    
    Sottobraccio a lui percorsi il corridoio verso la sua stanza, entrammo. ...
    ... Lasciandolo chiudere la porta gettai la pochette su una poltrona e mi girai verso di lui.
    
    Si stava togliendo la giacca, sciogliendo la cravatta; poi mi raggiunse al centro della stanza e mi abbracciò ancora. Un altro bacio mozzafiato. La mia mente conscia mi diceva sottovoce che si trattava di un “cliente” e nulla più, di non farmi prendere dalle sensazioni. La zittii relegandola in un angolo, chi se ne fregava? Ci avrei pensato dopo, l’importante era ora godermi il momento, uno dei rarissimi, forse l’unico, in cui il lavoro mi sarebbe piaciuto.
    
    Limonammo come due innamorati per diversi minuti, la mia bocca era sempre più arrendevole e accogliente per la sua lingua, i miei fianchi si agitavano sentendo le sue carezze che scivolavano fino alle natiche per poi risalire sulla schiena provocandomi un brivido. Con calma si staccò da me per sbottonarsi la camicia, lo imitai e ci spogliammo uno di fronte all’altra fino a rimanere lui con i boxer e io con l’intimo. Era ben messo: tartaruga assente ma nessun accenno di pancia, spalle larghe e possenti, cosce muscolose, i boxer che si stavano tendendo promettendo belle sorprese anche lì sotto. Avevo scelto un completo nero con inserti in pizzo che parve apprezzare mentre io, istintivamente, come una ragazza al suo primo appuntamento, mi coprivo inguine e petto con le braccia.
    
    Sorrise avvicinandosi, staccando le mie braccia e lasciandole penzolare sui fianchi. Io ero immobile aspettando le sue mosse. Mi disse qualcosa nella sua ...
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