1. 2 botte a Capodanno di Giovanna Esse


    Data: 27/07/2018, Categorie: Anale Prime Esperienze Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... solo un ragazzino che, tra l’altro, nemmeno conoscevo bene. Il fratello poi era un adulto e sapevo bene quanto era scaltro con le donne, mia cugina ci piangeva spesso per i suoi tradimenti.
    
    Mi bloccai impaurita in attesa degli eventi, anche io ero una ragazzina e non mi ero mai allontanata tanto da casa, da sola e con due sconosciuti, per giunta.
    
    L’uomo si voltò e mi guardò, soffermandosi ammirato sulle mie cosce nude, che la minigonna copriva molto poco. Ricordo che avevo la carne bianchissima che spiccava sotto la mini scura, avevo tolto le calze nel bagno di casa, perché si erano sfilate in vari punti. I suoi occhi eccitati mi diedero i brividi, ma poi disse candidamente:
    
    «Ok, ragazzi, io vado a fare un giro, torno tra un’oretta.» poi rivolto al fratello « Mi raccomando se arriva qualcuno o qualcosa non va, suona il clacson e io arrivo!»
    
    LA BOTTA DI CAPODANNO
    
    Quelle parole mi rincuorarono, ma quando il fratello del mio ‘amato’ si allontanò in pochi istanti la paura lasciò il posto all’imbarazzo. Lui doveva essere vergine, proprio come me, e poi, tranne i nostri ripetuti strusciamenti dietro gli stipiti delle porte, avevamo combinato ben poco… invece adesso eravamo soli. Una macchina, all’epoca, era paragonabile a una stanza d’albergo per le coppiette di fidanzati e di amanti… quindi eravamo in una tipica situazione da adulti.
    
    Che fare?
    
    Per fortuna l’attrazione era potente. Dopo i primi attimi di smarrimento, lui si voltò e iniziò a baciarmi: bastò per ...
    ... cominciare a sciogliermi e per lasciarmi andare.
    
    Lui cercava di capire cosa fare e come farlo al meglio. Mi fece passare sul sediolino davanti, mentre lui si spostava sul lato guida. Abbassammo i ribaltabili…
    
    Con tutti quegli spostamenti la mia gonna era ormai salita al punto che mi si vedevano tutte le mutande, anche la maglia si era avvoltolata verso l’alto, liberando del tutto la mia pancia morbida e chiara.
    
    Il mio giovane amante era impacciato quanto me ma era evidente che cercava di fare del suo meglio, per procurarmi piacere; si chinò sulla pancia baciandomi tutta, poi si avventurò tra i seni liberi, stringendoli, baciandoli; leccando e succhiando i capezzoli con foga.
    
    Quei suoi modi maldestri mi mettevano comunque il fuoco in corpo e il desiderio di non essere da meno… Non avrei saputo dir di no a qualsiasi sua richiesta, nonostante avessi un’idea piuttosto vaga del punto a cui saremmo potuti arrivare.
    
    Lui si abbassò, mi scostò la mutandina, poi si fece coraggio e più per istinto che per calcolo, mi calò con le labbra sulla vulva. I suoi baci, il calore del suo alito tra i peli mi resero pazza di piacere, automaticamente allargai le gambe per fargli comprendere i miei desideri. Il mio amante non si tirò indietro, spinse la bocca tra le cosce e mi ficcò la lingua in figa, come quando mi baciava in bocca con passione. Per me fu come conoscere il paradiso; mi ero masturbata tante volte e anche lui ci aveva messo dentro le dita, ma con la lingua languida e ...
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