1. Le checche isteriche


    Data: 23/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Trans Autore: paolucciopaolino, Fonte: RaccontiMilu

    Una volta ci trovammo a casa di un maschio e tutte e tre ci eravamo preparate, eravamo vestite da femminucce, tutte ben depilate, truccate di rossetto, di phard sulle guance, profumo da ragazze e collant da mignotta ma collant belli velati e setosi, aperti nel punto giusto, cio&egrave in mezzo alle gambe.
    
    Eravamo tutte e tre sedute per terra, nel salotto, si nel salotto di un uomo, un vero uomo che tutte e tre desideravamo e lui ci stava ospitanto.
    
    Il pavimento era di piastrelle e siccome il riscaldamento era coi termosifoni, noi sentivamo il freddo sulle nostre cosce, ma eravamo felice.
    
    Chiacchieravamo come tre checche, femminucce, ci piaceva atteggiarci come tre troiette, ci confrontavamo su come eravamo vestite e su come atteggiarci in modo ancor più femminile.
    
    Eravamo sedute come tre sirenette, con le gambe mese nel modo più femminile possibile, tutte da un lato.
    
    Ci dicevamo la nostra voglia di esser castigate, di averlo in bocca, ridavamo, finch&egrave non arrivò lui, si proprio lui, il padrone, il maschio, il proprietario della casa, accompagnato da altri amici, altri due, ma disse che probabilmente ne sarebbero arrivati degli altri.
    
    Il capo, ci presentò i suoi amici, due camionisti, tutti avevano sui 50 anni, avevano la pancetta, erano virili, belli pelosi, e con delle mani grandi, piene di calli e un po’ sporche ‘si vedevano che erano appena tornati dal lavoro, avevano il nero nelle unghie, si capiva che volevano sfogarsi, che non vedevano un ...
    ... buco da un po’ e avevano voglia di rilassarsi,’.di svuotarsi.
    
    Loro erano in piedi attorno a noi, noi sedute che ci sfioravamo, ci accarezzavamo le gambe, eccitandoci nel sentire i collant.
    
    Loro avevano tutti e tre i jeans e delle scarpe antinfortunistiche, e ci accerchiarono, ci salutarono e si presentarono e noi anche, ognuno si scelse la sua puttanella, io la fortunata venni selezionata da quello che più mi piaceva, il padrone, l’organizzatore.
    
    Il padrone: ciao bella’come va?, ho voglia’, vedo che anche tu ne hai’
    
    Mi accarezzo la guancia con la sua mano ruvida, mi fece passare il medio e l’indice sulle labbra cercando di infilarle nella bocca in modo dolce, aspettando una mia risposta che non si fece attendere.
    
    Le sue dita entrarono dentro la bocca,dentro le labbra umide e al sentire la loro spinta verso i denti, io li aprì e lui le inserì e io come niente fosse, le feci incontrare con la mia lingua e li lui stette fermo e io in modo timido, come una cagnolina, con la punta della lingua iniziai a leccargliele, e poco dopo iniziai a succhiargliele, come fossi la sua fighetta, la sua puttanella e li lui iniziò ad accarezzarmi la nuca, i capelli con l’altra mano, per poi spingermi la nuca verso il suo uccello, i jeans.
    
    Lui: si, brava, hai voglia di cazzo, vero bella puttanella?
    
    Con la mano sinistra , ben aperta mi spingeva il viso sul suo cazzo e sentivo sulla guancia quanto fosse duro, in tiro e questo mi eccitava, sentivo che lui aveva voglia, tanta ...
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