1. Come il gatto con il topo.


    Data: 30/08/2023, Categorie: Lesbo Autore: Adelina69, Fonte: EroticiRacconti

    ... stradone, la distrae.
    
    Nel rimorchio ci sono due enormi rotoloni di lamiera, tra qualche giorno saranno trasformati in lavatrici, automobili, barattoli di conserva.
    
    “Ecco il suo hamburger”!
    
    “Non mi ha detto cosa beve”
    
    “Solo acqua frizzante grazie”.
    
    La donna inizia a sbocconcellare le patate, sono belle calde, croccanti, salate al punto giusto.
    
    Anche l’hamburger ha il perfetto punto di cottura, la carne è fresca, saporita,quello che sembrava un posto scalcinato, sta diventando una mezza sorpresa.
    
    “Ha finito tutto, mi sembra che le sia piaciuto”
    
    “Si era buono, ora se mi fa anche un caffè all’altezza del cibo, rasentiamo la perfezione”.
    
    “Se nel pomeriggio non chiudete, posso restare qui, che dovrei lavorare un paio d’ore”?
    
    “Certo signora, io resto qui a sua disposizione”.
    
    L’appuntamento è per le cinque pomeridiane.
    
    Solo per quell’orario sarebbe stato possibile avere il direttore e il responsabile amministrativo, e soprattutto il vicepresidente della holding, giunto in elicottero, dall’aereo porto più vicino, dopo un volo privato da Parigi.
    
    Dopo ave valicato i cancelli e superato almeno tre controlli la donna è finalmente giunta nella grande sala delle riunioni,all’ultimo piano del palazzo di vetro scuro, i tre la stanno attendendo seduti sulle loro poltrone, intorno al tavolo di mogano, la postazione principale è libera, comprende che sarà lei al centro delle discussioni.
    
    Il direttore prende la parola e inizia le presentazioni, poi ...
    ... preme un interfono e comanda,
    
    “fate entrare l’interprete”.
    
    Precedendo una scontata curiosità, della donna, arriva la semplice spiegazione,
    
    “il vicepresidente vuole essere sicuro di comprendere in pieno quello che verrà detto, per cui ha voluto la presenza di un esperta, in grado di tradurre anche i termini tecnici più complicati”.
    
    Oppure non si fida fino in fondo dei suoi collaboratori, e vuole sentirsi dire le cose da una voce neutrale.
    
    Da una porta laterale, entra la traduttrice, una ragazza sulla trentina, vestita in modo classico, capelli castani ricci, occhialini ovali da lettura, forme procaci che i vestiti castigati faticano a celare.
    
    Prende posto di fianco alla donna, da una cartellina estrae un block notes e una stilografica argentata, da sotto alle lenti ovali dà un occhiata tutto intorno, accavalla le gambe e lentamente dice, in lingua francese, e poi in italiano,
    
    “siamo pronti se volete iniziare”.
    
    La riunione si protrae fino a notte fonda.
    
    Il meccanismo che la donna ha elucubrato, è davvero complicato, forse una delle sue operazioni più ardite, i tre dirigenti faticano a comprendere bene tutti i passaggi, la traduttrice per un paio di volte si blocca, vuole essere davvero sicura di aver ben compreso il senso dei concetti che deve tradurre.
    
    Poi quando l’oscurità è più profonda, rotta soltanto dal rumore di fondo, degli alti forni che imperterriti continuano il loro lavoro di fusione, il vicepresidente sentenzia:
    
    “bene fatemi due ...