1. La seconda settimana di lavoro


    Data: 29/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: bisexpassivissimo, Fonte: Annunci69

    ... passò tranquilla, ogni mattina Michele trovava sempre un completino nuovo con calze abbinate ed il plug da infilarsi dentro, e così lui si trasformava ogni volta diventando la segretaria sottomessa del capo. Arrivò il venerdì, si svolse approssimativamente come gli altri giorni, Michele accompagnò l'ultima cliente dall'avvocato che gli si rivolse "quando la signora è uscita vieni un attimo qua che devo spiegarti un paio di cose". Michele annuì e riuscì dall'ufficio chiudendo la porta. Non pensò a nulla di particolare, tornò alla propria postazione e, come succedeva da una settimana ad ogni cambio di cliente, si masturbava il culo col plug che ormai aveva trovato stabilmente casa tra le sue chiappe. Dopo venticinque minuti la cliente uscì, Michele la accompagnò alla porta e si diresse poi tranquillamente dall'avvocato. Bussò, aspettò la risposta e poi entrò: "eccomi, cosa mi deve spie..." si interruppe, l'avvocato era in piedi in mezzo alla stanza completamente nudo e si stava toccando il cazzo non ancora duro. "Allora, come è andata la settimana di plug?""be-bene" rispose solamente Michele, non riusciva a non guardare il cazzo del capo."lo hai dentro anche ora?""si...""che brava, ora togliti tutto quello che hai addosso di maschile"Michele obbedì come un'automa, via la camicia, via le scarpe e via i pantaloni, restò immobile in attesa di altre istruzioni continuando a fissare il pene ormai eretto dell'avvocato, sentiva di nuovo crescere il desiderio. L'uomo si andò a sedere ...
    ... sulla poltrona, mise le braccia sui braccioli ed ordinò: "ora gattona lentamente verso di me".Il ragazzo continuò a farsi guidare dai comandi del capo, si mise a terra e con lo sguardo fisso sulle palle dell'avvocato si avvicinò lentamente e un pò impaurito.
    
    "Metti la faccia tra le mie gambe" fu il nuovo comando, Michele esitando appoggiò il mento alla poltrona e l'avvocato scorse in avanti mettendogli i testicoli sulle labbra e spingendo l'asta del pene verso il suo viso, con la punta superava la fronte del ragazzino. "Guarda qua che troia stai diventando, ti posso sbattere il cazzo in faccia e non batti ciglio, ora, da brava, leccami le palle!" La bocca del segretario di spalancò e ne uscì la lingua pronta a lavorarsi i testicoli come gli era stato ordinato, si lasciava cullare dalla voce del capo come una formula magica di un illusionista, tutto ciò che gli veniva ordinato faceva, dopotutto era il suo lavoro no? O così gli piaceva ripetersi. Dopo che le palle furono ben umide l'avvocato ovviamente volle il passo immediatamente successivo "ora succhiamelo come se dal tuo pompino dipendesse il tuo lavoro" e gli infilò il glande in bocca, Il ragazzo iniziò a succhiare in maniera convinta e voluttuosa, c'era poco da fare, avere quel grosso membro in bocca gli piaceva, lo eccitava e lo faceva sentire bene come nient'altro prima di quello. Dopo poco tempo l'avvocato smise di far fare al ragazzo, lo prese per i lunghi capelli e lo spinse lungo il proprio pene con la velocità ...
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