1. La tesi, 3 - Esercizio motivazionale


    Data: 29/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Calidamanus, Fonte: EroticiRacconti

    ... tuo”, mi dice.
    
    Soddisfatto, continuo ancora un po', ma non molto duramente.
    
    Poi gli dico di aspettarmi, e ritorno con un catino, un asciugamano, del sapone, un rasoio e un flacone di lozione.
    
    Mi guarda perplesso.
    
    “Abbiamo visto che non sai prendere le tue punizioni come un uomo. Direi dunque che questo pelo superfluo non ti serve, anzi, ti confonde le idee sul tuo vero posto. Sei solo un ragazzino, e da oggi sarai sempre bello liscio”, gli spiego.
    
    Gli insapono il pube, lo scroto, e lo sento eccitarsi sotto le mie mani.
    
    “Mi sembra che non ti dispiaccia”, commentò. Poi inizio a raderlo con attenzione. “Non muoverti, non vorrei tagliare troppo”.
    
    Lo faccio girare insapono adesso il culetto e le cosce, dove i peli sono radi e biondi, insistendo invece intorno all'ano e sul perineo.
    
    “Apri bene le gambe e appoggiati in avanti”, chiedo, mentre ammiro le sue forme ora bene aperte per me. Passo il rasoio anche lì con cura, bagnando poi l'asciugamano e risciacquandolo bene.
    
    In realtà senza peli il suo pisello sembra un po' più grande, in ogni caso la sua eccitazione e confermata dalla cappella rossa e bagnata.
    
    “Ecco qua, liscio come un bambino. Anche se vedo che ti senti ancora adulto da qualche parte, sporcaccione”, commento mentre passo la mano sulla verga eretta.
    
    Infine, passo alla lozione di crema lenitiva, con la quale cospargo il suo ...
    ... culetto e le cosce rigate. Con piccoli movimenti circolari lo massaggio pian piano. L'odore pesante della lozione si diffonde nella stanza, lui geme leggermente e poi sempre più quando inizio ad avvinarmi al suo buchino, che tormento solo dall'esterno per un po', finché non è lui stesso a muoversi verso di me, verso la punta del dito poggiata su quel bocciolo, che si apre senza sforzo eccessivo a contenere la prima falange.
    
    Interrompo di colpo e mi spoglio, mostrandogli l'uccello di un uomo. Non sono superdotato, ma di buone misure, e rispetto a lui ho tutti i miei peli.
    
    Lo stendo sul divano a pancia in su, gli tengo aperte le cosce con le mani e sfrego il mio uccello sul suo pisello con lentezza.
    
    “Sono contento che ti sia fidato di me. Vedrai che ne sarai felice anche tu. Ora prendi il mio cazzo con una mano e il tuo pisellino con l'altro. Senti la differenza?”.
    
    “Sì, signore”, dice lui.
    
    “Accarezza entrambi”, dico guardandolo dall'alto. “Ce lo siamo meritato”.
    
    Non resisto e gli assesto ancora una piccola sculacciata per incitarlo.
    
    Lui muove le mani sui nostri organi: dopo pochissimo viene impastricciandosi la pancia, mentre il mio schizzo arriva qualche decina di secondi dopo e gli bagna il petto e la faccia.
    
    Non resisto, gli scosto il ciuffo dagli occhi e lo bacio, mentre le mie mani non si saziano di tastare quel culo, da oggi mia proprietà. 
«1234»