1. Confessioni di un vecchio frocio...


    Data: 25/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Lollo, Fonte: EroticiRacconti

    ... nemmeno a respirare emettendo solo gridolini molto femminili ad ogni affondata. Certo che si trattò di una quindicina di minuti perché, poi seppi, non se ne veniva mai facilmente, ma a me parvero ore, poi con un'ultima potentissima bordata, quasi a volermi infilare anche i suoi testicoli dentro, che sentivo sbattere piacevolmente sul mio perineo, se ne venne con un sospiro di soddisfazione inondandomi l'intestino con il suo sperma. Rimase con il cazzo dentro, e mi spinse —così impalato come ero— fino a che fui disteso a pancia sotto sul letto con la schiena inarcata per cercare di prolungare quella sensazione, egli accasciato su di me dandomi bacetti sul collo. Io tremavo come una foglia al vento e piagnucolavo (ma di piacere, di gioia), esausto da tutta la forza con cui mi aveva scopato. Quel dolore fu piacevole al punto che anche io me ero venuto. Mi disse di toccarglielo ed io provai ad afferrarlo, ma la mia mano non riuscì a stringerlo perché decisamente grosso... e lungo, lo vidi dopo avermelo sfilato per pulirsi. Era ben più grosso del polso di un adulto e lungo lungo. Francamente, nella mia lunga vita da frocio passivo, non credo d'aver mai più trovato un cazzo di quelle dimensioni... beh, forse un paio.
    
    Zio Luigi (così lo chiamavano tutti) mi disse che ero stato fantastico e era contento di avermi reso “femmina” e che ora avrei dovuto continuare per poter accontentare qualsiasi uomo in quanto lui lo aveva decisamente più grosso della media. Gli confidai, ancora con ...
    ... gli occhi arrossati ed umidicci, che ero contento anche se mi aveva fatto decisamente male e che volevo incontrarlo ancora; baciandomi tutto mi diede appuntamento per la settimana seguente. Per tutto quella settimana lo sfintere e tutto dentro mi fece male e non potevo sedermi facilmente. La volta dopo, infatti, il dolore —pur persistendo— fece spazio al piacere e, mentre mi scopava, l'imploravo di non fermarsi, tanto ero infoiato. Capii d'essere una troia e che non avrei mai più fatto a meno dei cazzi. Ma ci vollero ancora parecchi cazzi prima di guadagnarmi l'appellativo di "troia", cosa che puntualmente avvenne in Giappone dopo molti anni (ma questa è una storia che racconterò in seguito). Tornati nel salone tutti mi guardavano sorridenti perché avevano chiaramente sentito il mio urlo di dolore e lo zio Luigi disse a tutti che avevo un culo fatto apposta per essere scopato, ed in effetti tutti, in seguito, vollero constatare personalmente questa dichiarazione. Fu quella un'esperienza strepitosa per il godimento provato ed ero fiero di aver fatto godere tutti quegli uomini navigati (persone che non si accontentavano di una sega fatta al cinema) con il mio culo. Mi piaceva quando mi abbracciavano da dietro facendomi sentire il cazzo tra le chiappe baciandomi e leccandomi il collo, dicendomi di volermi aprire il culo come si deve!
    
    Intanto, durante l'estate, riuscii a farmi dare il permesso di fare un viaggio per vedere le bellezze artistiche italiane (e non). Così feci lo ...
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