1. Shahrazād e la sega infinita


    Data: 22/08/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: single80fe, Fonte: Annunci69

    15 anni.
    
    15 anni che la aspetto.
    
    Mi sono rivelato nel modo peggiore, con un messaggio. Lungo, articolato, complesso, ricco di fantasie accennate.
    
    Lo ha letto.
    
    Ha aspettato.
    
    Mi ha chiamato. Poche parole, mi ha chiesto di aspettarla seduto. Che mi avrebbe mandato un messaggio poco prima di arrivare.
    
    Che avrei dovuto sedermi su una sedia, dopo averle aperto la porta. E che avrei dovuto aspettare.
    
    Non l’avevo mai sentita così.
    
    “Ah” aveva concluso la telefonata “da oggi in poi chiamami Shahrazad, Shara, se se vorrai”.
    
    Detto fatto, la giornata di lavoro passa, torno a casa, bevo una birra ghiacciata. La aspetto. Il messaggio arriva poco dopo: “Apri”.
    
    Apro.
    
    Mi siedo. La aspetto. Passeranno circa 10 minuti, ho il cuore in gola.
    
    Entra, mi guarda. Capelli biondi sciolti, occhi nocciola che brillano, una magrezza forte, nervosa. Poco seno, un culo perfetto. Il vestito è candido, corto, stretto. Il tessuto rivela i capezzoli. E’ entrata a piedi nudi, un foulard al collo.
    
    “15 anni ci hai messo, per dirmi che volevi scoparmi”. E’ dura, decisa, ha un velo di sorriso compiaciuto sul volto, non riesco a capire quanto stia giocando.
    
    “Veramente è un po’ più complesso...” “Quando hai pensato di potermi interrompere?” mi dice guardandomi fisso negli occhi, e io ci leggo dentro il fuoco, come faccio da anni.
    
    “Visto che hai avuto la maleducazione di buttarmi addosso tutte le tue frustrazioni” e mentre mi parla si sfila il foulard, si avvicina, resto ...
    ... fermo, e mi lega i polsi dietro alla sedia, dopo aver avuto cura di sbottonare la camicia “stasera decido io cosa puoi e non puoi fare, e quando”.
    
    “Ti basta così poco per eccitarti?” Lo ha visto, è bastato il suo gesto e il suo profumo per eccitarmi. Ho l’uccello che si ingrossa a vista d’occhio nel pantaloni eleganti.
    
    Mi sfila le scarpe, lentamente. “Hai detto che vuoi una schiava e una padrona” e sfila il calzino “vuoi una gattina che ti accudisca” e mentre lo fa lecca l’alluce e lo prende in bocca “una puttana di Babilonia” la mano scivola sul pantalone, mentre prende in bocca quasi tutte le dita del piede “e una troia che ti faccia morire di attesa” mi sfiora appena il tessuto che copre la cappella, sento il cazzo pulsare mentre lei torna a togliermi l’ultimo calzino, e si rimette in piedi.
    
    “15 anni che mi aspetti, eh?” Fa la smorfiosa. “E mi hai scritto delle tue fantasie, in dettaglio. Si alza un poco il vestito mentre mi parla, a rivelarmi cosce abbronzate, sode, atletiche. La adoro.
    
    “Si, Shara, sì” quasi mugolo, già. Alza il piede e tocca il mio, e inizia a risalire con la punta dell’alluce sul pantalone, sulla coscia, appoggia il piede sul gonfiore dei pantaloni e schiaccia un poco. “Sei eccitato, M.” Una constatazione. “Sì, Shara, sei tu”.
    
    Si allontana, mi guarda. “Ti eccito come tutte le troie che ti sei portato a letto in questi anni. C’ero, ti ricordi?”.
    
    Siamo, o meglio, eravamo, forse, amici.
    
    “Le ho chiavate per bene eh”. “Ero gelosa, sai? Non ...
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