1. Gin tra le belve 4


    Data: 21/08/2023, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Lesbo Autore: Elimo, Fonte: RaccontiMilu

    ... controllarti… ripulirti… far passare i fumi dell’alcool… lavare il tuo vestitino e senza sgualcirlo, asciugarlo al sole del balcone… e chiamare tuo marito e poi me, con calma. Ti eri così buttata una mezz’oretta sul letto, nuda, anche Tu, del resto, volevi che quella sera, quella notte fossero indimenticabili… E dopo aver scambiato alcuni messaggi con Lena e Vinzia che Ti sollecitavano perché le raggiungessi, ci sentimmo per poco, dicendomi che era stato un delirio e che non era ancora finito… ma mi rimandavi a dopo, per avere più tempo e goderne insieme, mentre giocavi con tuo corpo, restando tesa per come Vinzia ti aveva chiesto e ripetuto di fare… e per come io volevo che stessi. Così dopo poco, ti calmasti, rimettesti il vestitino leggero, stirato a mano e asciugato alla meno peggio dall’estate, alla finestra e scendesti verso il convegno. Era appena finito, la gente usciva ed era rimasto il gruppetto dei soci, dove furono tutti felici nel vederti arrivare. Tra i mille complimenti e scuse per non essere potuta arrivare prima, anche Vinzia e Lena Ti fecero la gran festa, fingendo di rivederTi dopo mesi…. “dispiaciute” per non averti avuta al convegno, felici di vederti e ben felici di invitarti a sedere tra loro in pizzeria…dicendo davanti a tutti che erano ansiose di poter parlare con Te del tuo progetto, scatenando l’invidia di tutti e in primo luogo di Francesca, che rabbiosa e quasi famelica, Ti avrebbe in quel momento divorato… Vinzia stessa, invece, poco prima di ...
    ... uscire per la pizzeria, ti chiamò in disparte, dicendo che doveva dirti qualcosa di specifico sul progetto, ma non appena foste dietro un pilastro… con uno sguardo devastante di lussuria Ti chiese se avessi indosso le mutande… Abbassando gli occhi, evitasti di rispondere, così, con un tono che non ammetteva deroghe, ti intimò di toglierle e dargliele immediatamente. Eseguisti subito, come rapita, incurante di tutto, con i suoi occhi piantati nei tuoi, mentre speravi in una sua carezza lasciva tra le cosce, che ti avrebbe fatto quasi ululare, e piegare, dal bisogno feroce di compiacerla… Ti sorrise lascivamente, portando il tuo fradicio perizoma al viso per annusarlo… Mentre i ragazzi vicino l’ingresso Vi chiamavano per avviarvi verso la pizzeria. “Vieni, leonessa” e Ti avviasti dietro Lei verso la pizzeria. Camminavi piano, restando un poco indietro Lena e Vinzia. I Tuoi amici si avvicinavano a te con battute più o meno felici, ma ottenevano solo risposte di circostanza, perchè Tu eri concentrata solo su di loro… sulle due consulenti davanti a Te, verso cui sentivi impulsi da maschio: guardavi i loro culi, mordendo le labbra, incurante delle risate e delle chiacchiere degli altri… sapevi che le loro dita e le loro bocche avevano il tuo sapore e resistevi all’impulso di avvicinarti e toccarle. Sentivi l’aria fresca nella figa, mentre il tuo ciprigno cominciava a colare lungo le cosce, mentre ti eccitavi sempre di più e Ti sentivi una poco di buono, una puttana lesbica, in giro ...
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