1. Godere nella vergogna xv


    Data: 21/08/2023, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... voce ma con tono di sfida appoggiandomi alla porta.
    
    Gaston mi scostò, aprì la porta e mi indicò l’uscita del locale in fondo al corridoio “Io credo che invece sia proprio quello che aspetti, quindi adesso puttana esci da quella porta metti in mostra le tue grazie ed inizi a battere in mezzo ad una strada”.
    
    Mi prese per un braccio e mi trascinò in mezzo al corridoio. Mi sentii persa, con il cuore in gola. Con un residuo gesto di pudore mi appoggiai al muro, coprendomi con un braccio le tette e con l’altra mano il sesso.
    
    Gaston si schernì nuovamente di me “non hai capito puttana che ti voglio vedere sfilare su quel marciapiede, sculettando come sai fare ed attendere i tuoi primi veri clienti”
    
    Nuda piena di angoscia ed eccitazione soggiogata senza più capire il confine tra pudore e perversione ormai completamente sottomessa alle richieste di Gaston, vidi passarmi davanti la vita di tutti i giorni le mie lezioni all’università, i nostri amici, le serate passate con Rodolfo e quella stupida sera in cui mi aveva fatta passeggiare seminuda fuori dal ristorante. In quel ristorante dove mi era parso di vedere Cosimo, quel nostro vicino tanto cafone. Provai orrore a pensare se veramente mi avesse vista in quel momento. Pensai alle richieste di Rodolfo per quella vacanza, avrebbe mai immaginato che sarei arrivata a comportarmi come una prostituta? Mi vergognavo, eppure non provavo alcun senso di colpa nei suoi confronti, era stato lui ad iniziarmi a quel gioco, voleva che ...
    ... fossi la sua puttana e anche di Gaston . Ora ero li ad ubbidire a Gaston e senza ritegno mi ero calata nei panni di una prostituta. .
    
    “dopo tutto quello che hai fatto questa notte la giusta conclusione è che tu adesso debba provare la vergogna di incominciare a battere un marciapiede e credo che tu ti stai già eccitando all’idea… cosa aspetti?” concluse indicandomi di nuovo l’uscita.
    
    Barcollante , come se fossi in uno stato di trance , percorsi i pochi metri del corridoio e tremante aprii la porta che dava su un vicolo buio illuminato da pochi lampioni.
    
    Quel mondo zozzo mi eccitava, godevo nell’umiliazione nell’essere considerata e trattata come una prostituta. Guardai la via deserta con lo sguardo perso nel vuoto. La mia razionalità era fuori controllo. Iniziavo a capire che da quel momento, se non mi fossi ribellata, avrei firmato una sorta di condanna. Sulla soglia di quella porta non chiedevo più aiuto stavo guardando quel mondo con occhi diversi. Un mondo squallido che non era il mio. Mi rigirai verso Gaston che sorridente riprese da tasca il suo cellulare per riprendermi. Quello che sino ad ora avevo solo immaginato stava diventando realtà ed avrei incominciato a prostituirmi. Mi ero esibita, avevo lasciato che sconosciuti usassero il mio corpo però sotto un apparente controllo pensando che alla fine fosse solo un gioco. Avevo pensato perfino che tutti quelli sconosciuti fossero conoscenti di Gaston pronti a tenergli il gioco. Fare la puttana per gioco come ...