1. Godere nella vergogna xv


    Data: 21/08/2023, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    MIA
    
    Mi alzai e mi distesi sul letto, senza nemmeno che qualcuno me lo dicesse, ormai era assolutamente inutile persino di tentare una qualche reazione. Inoltre qualcosa dentro di me si stava facendo strada piano ma in maniera anche decisa. Sapevo che tra pochi secondi avrei dovuto concedermi a quel ragazzo, lo sapevo, ne ero convinta e consapevole, ma non feci nulla per impedirlo, chissà, forse mi piaceva … forse?
    
    Anche il cameriere salì sul letto, si posizionò tra le mie gambe che allargai anche spontaneamente. Sentii il suo sesso duro appoggiarsi alla vagina, poi lo sentii penetrarmi, deciso, senza problemi. Cominciò a muoversi, prima piano e poi con violenza, gemetti ad ogni colpo. Durò pochissimo, neanche il tempo di rendermene conto che lui si svuotò dentro il preservativo. Avevo voglia di godere e gli chiesi per piacere di continuare ma lui si alzò senza parlare.
    
    Si mise accanto al letto, il profilattico avvolgeva ancora il suo sesso pieno di liquido biancastro. Lo guardai mentre se lo sfilava e lo faceva penzolare davanti ai miei occhi.
    
    Poi me lo passò tra i seni, sul ventre, tra le gambe e, ripetendo il percorso inverso sul collo sul viso, sulle orecchie, sul naso e sugli occhi. Poi lo poggiò sulle labbra, con l’altra mano me le allargò senza che io facessi nulla per impedirglielo, anzi assecondandolo. Capovolse il profilattico e versò il suo contenuto nella mia bocca. Senza rendermene conto tirai fuori la lingua per permettergli di versare l’intero ...
    ... contenuto.
    
    Chiusi gli occhi consapevole di ciò che stavo facendo , come potevo accettare anche quell’umiliazione , non riuscivo a capirlo, eppure vergognosamente aprii la bocca e ingoiai tutto.
    
    “Non male per una principiante – la voce di Gaston mi fece sobbalzare – ma ora alzati, questa è la tua prima sera da battona, quindi adesso scendi in strada e cerchi di adescare i neri a cui ti sei concessa prima al bar”
    
    Ero ancora intontita per il sesso appena interrotto e restai un momento sul letto a guardarlo, ma il cameriere mi prese per mano e mi fece alzare indicandomi i sandali che rimisi ai piedi.
    
    Gaston mi dette una manata su una natica e, abbracciandomi in vita, mi condusse verso la porta “Glielo avevo promesso che ti avrebbero incontrata più tardi”.
    
    Lo stavo seguendo come un automa ,mi vidi allo specchio nuda con indosso solo calze e reggicalze barcollante su quei vertiginosi tacchi a spillo. Pensai a quanto fosse vicino la sera in cui Rodolfo mi avevo fatta passeggiare seminuda in quel parco e quanto distante il pensiero di immaginarmi in una situazione del genere.
    
    Gaston mi guardò soddisfatto “ Potresti andar in giro per la tua città concia in questo modo e farti vedere da chi ti conosce, ma intanto adesso la seria professoressa Mia se ne esce per strada nuda in un vicolo di Parigi per capire cosa si prova ad essere trattata come una prostituta”
    
    Ogni parola era una nuova umiliazione.
    
    “non avete nessun diritto su di me non sono una puttana” dissi a mezza ...
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