1. LA CAMPIONESSA DI TENNIS


    Data: 19/08/2023, Categorie: Lesbo Autore: Anna68, Fonte: RaccontiMilu

    ... dell’allenamento di Dalila. Era impressionante. Portava i colpi con ferocia inaudita, meno male che doveva essere una sessione giusto per sgranchire le gambe. Vederla muoversi sulla terra rossa era uno spettacolo, leggera come una gazzella, aggraziata come un cerbiatto, potente come una leonessa. Sapevo che il suo bagaglio tecnico non aveva punti deboli, ma quel che colpiva di più a vederla dal vivo era il fisico. Molte sue colleghe parevano aver fatto il tagliando da una di quelle pompette utilizzate per gonfiare i palloni di calcio; una massa di muscoli informe, ipervitaminizzate, ipertonicizzate, insomma iper e basta. Dalila era diversa; per certi versi la sua figura era simile a quella delle tenniste del passato. Non che fosse esile, ma il fisico trasmetteva la sensazione di essere stato costruito come si faceva una volta, con ore di sano allenamento, lasciando perdere integratori e porcherie associate. Alta 1.75, snella e slanciata, gambe lunghe e forti come tronchi d’albero; armoniosa e disinvolta, eppure così femminile anche nel pieno del fervore agonistico. Il sole moriva rosso all’orizzonte: Dalila scagliò lontano l’ultima pallina della sua giornata, si asciugò il sudore con un asciugamano, quindi si avviò verso gli spogliatoi. La fermai a metà strada e mi presentai. Reagì con un sorriso ammaliante. -Ah, tu sei la nipote di Gustavo! Lieta di conoscerti. Tuo zio è davvero una leggenda qui. -Anche nella nostra famiglia. Rise, mostrando due file di denti perfetti per ...
    ... lo spot di un dentifricio. -Immagino! E’ davvero un gran personaggio. Sarà un piacere parlare con te, Anna. Tra una ventina di minuti qui in tribuna? Staremo tranquille, in clubhouse c’è troppa gente. -Certo. Mi sorrise di nuovo e prese la via degli spogliatoi. Intanto l’avevo osservata bene: da vicino era ancora più bella. L’ovale del viso non era perfettamente simmetrico, anzi tendeva ad essere leggermente allungato verso il basso e di conseguenza risultava appena appena “cavallino”; ma i lineamenti, ereditati dalla madre nativa del Nord Europa, erano fini e ben proporzionati, incastonati da due occhioni verdi che mandavano lampi intensi ed espressivi; lunghi capelli biondi color dell’oro completavano il quadro. Ricordava una principessa delle favole. Mi resi conto che era più prosperosa di quel che sembrava in televisione; la maglietta rossa fasciava forme abbondanti, abbastanza inconsuete per una sportiva. Vedendola di spalle. mi colpì la perfezione della linea del suo sedere, celato da un gonnellino anche questo piuttosto vintage, ma che lei lo preferiva a certi pantaloncini in voga tra le altre tenniste, per pure questi. Ingannai l’attesa del suo ritorno riordinando i miei appunti. Ero stranamente eccitata e questo era inusuale; solitamente sono molto tranquilla quando faccio una intervista. Forse era dovuto dal fatto che, nonostante la curiosità naturale insita in chi fa questo mestiere, nei confronti degli intervistati riesco a rimanere distaccata; Dalila invece mi ...
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