1. Patty e Danette


    Data: 18/08/2023, Categorie: Etero Autore: Vandal, Fonte: EroticiRacconti

    La Patty e sua figlia
    
    Non la vedevo più da un pezzo, la Patty. Almeno dieci anni. Me la ricordavo robusta, i capelli lunghi tirati dietro la testa, quel taglio particolare degli occhi che rivelavano le sue discendenze orientali. Robusta e molto prosperosa. La incontravo davanti alle scuole, mentre andava a prendere la figlia Danette. Ci si fermava, si chiacchierava, qualche volta la incontravo in giro e le offrivo il caffè.
    
    L’ultima volta che l’ho vista era dieci anni fa. Il marito l’aveva mollata per un'altra più giovane e l’aveva piantata lì, con una figlia di dodici anni.
    
    E poi, qualche giorno fa, mentre entro in un bar del centro a Vigeva
    
    “Un caffè macchiato freddo e due cucchiai di zucchero” ordino
    
    “Mauro?”
    
    Mi volto e me la trovo davanti, con quel fisico robusto ma più modellato, ad un tavolino, tutta sorrisi, in compagnia di una ragazza carina che le somiglia parecchio “Patty?” mi avvicino a loro, lei si alza e mi abbraccia con trasporto. Mi sento soffocare da tutta quell’abbondanza che si porta dietro. Ho avuto perfino un’erezione. “Per la miseria! Ma tu guarda il Destino” e mi giro verso la ragazza “Danette?”
    
    Lei si limita ad un guancia guancia “Ma che meraviglia” dice lei. Mi invita a sedere con loro
    
    “Che mi racconti dunque?”
    
    “Mi sono presa un lungo periodo di riflessione” dice lei
    
    “Dieci anni”
    
    “Sì.. Io. Dopo la delusione di Mario, di uomini non ne ho voluto più sapere. Ho girato un po’, sono andata a vivere dove abitavano i miei, giù ...
    ... a Spoleto, ho lavorato per un’agenzia immobiliare”
    
    “E la piccola Danette non più piccola”
    
    “Sto finendo l’università qui a Milano. Accademia di belle arti”
    
    “Wow. Ma guardatevi” sorrido come un liceale al primo appuntamento “Quindi, sei qui per trovar la figliola prodiga?”
    
    “No, sono qui per rimanere. L’agenzia per cui lavoravo ha allargato i confini e ha aperto una sede qui. Via Del Popolo, non è male”
    
    “Single?” lo dico con una punta di speranza
    
    Lei sorride e scuote la testa “Non ho ancora trovato l’uomo giusto. Ma, chissà..”
    
    “E tu, ragazzuola? Come sei messa a morosi?”
    
    “Poca roba” fa spallucce
    
    Rimaniamo lì a chiacchierare, quasi non accorgendoci del tempo che passa “La compagnia è bella, ma si deve andare” dice Patty alzandosi
    
    “Ora, non è che deve passare dieci anni ancora?”
    
    “Facciamo che passano un paio di giorni?” dice Patty “Domani a cena?”
    
    “Solo se offro io”
    
    Fuori città, andando verso Mortara, una piccola osteria dall’aria intima e discreta. Fuori, un parco illuminato da potenti fari, fatto di querce, salici piangenti e macchie di felci “Carino qui” dice Patty
    
    “Fa anche da pizzeria. Prezzi onesti. Durante la settimana c’è il menù fisso. Non si mangia male”
    
    “Ha una sua atmosfera” sorride lei “Come sono i vini”
    
    “Zona Oltrepò. Io non bevo..”
    
    “Sì, astemio fino all’ultimo” ride
    
    “Quindi, solo anche tu?”
    
    “Non stasera” dico guardandola negli occhi
    
    Arriva il cameriere per le ordinazioni. Vino bianco per lei, acqua per me. ...
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