1. L'ho visto nascere


    Data: 17/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... sesso.
    
    Non hai vicino nessuno a cui chiedere. Avrai anche inviato messaggi che gli altri non sanno cogliere o fingono di non capire, per la paura di non sapere come affrontare la questione. Salvo poi, quando ti sei sputtanato, o come si dice adesso “fatto coming-out”, dire: Ma sai, già da piccolo …..
    
    - Fermati, fermati amico mio e, visto che sei scottato fino all’osso, fammi un po’ di lezione, aprimi gli occhi e dimmi quando dovrei accorgermi dei primi segnali.
    
    - Scusami Aurora, scusami tanto, non vorrei aver usato toni drammatici ma tieni in mente che la cosa più impegnativa per uno che si scopre gay, è accettarsi. Le diversità esistono, lo è il colore della pelle, la religione e la cultura, la fisicità e i canoni estetici, il sesso e l’orientamento sessuale, ma nessuna diversità deve essere usata come condanna. Chi ti sta intorno e ti vuole bene, questo deve fare, aiutarti ad accettarti. Una volta che questo è avvenuto, essere gay non è una cosa terribile.
    
    Sono passati alcuni anni.
    
    È sabato sera e Mario, quasi cinquantenne e affermato docente in una prestigiosa università inglese, sta in un noto pub gay di Londra e si intrattiene con Tony, un amico che, ruotando gli occhi a periscopio, si è accorto di un bel boy biondo e dice.
    
    - Al banco c’è un bel boy che da un po’ guarda fisso dalla nostra parte. Guardalo Mario, che ne dici?
    
    - Sì Tony, hai ragione, è giovane e bello, e a guardare, guarda, ma per me è tutto troppo.
    
    - Per me no, vado al banco e ...
    ... gli offro da bere.
    
    Mario che è rimasto seduto li vede parlottare e dai gesti e le occhiate che gli vengono rivolte capisce che stanno parlando di lui. Infatti dopo poco Tony guida il giovane al tavolo e dice.
    
    - Il boy ti conosce, sa chi sei. Viene dalla tua città.
    
    - Posso anche io sapere chi sei tu?
    
    - Mario se non mi trovi nei tuoi ricordi non ha senso farmi riconoscere.
    
    - Sembri deluso ma sono dodici anni che non metto piede in Italia. E siccome tu hai più o meno venti anni, l’ultima volta che ti ho visto potevi avere sette o otto anni. Il tuo cambiamento è totale.
    
    - Hai ragione è difficile che tu possa ricordarti di quel bambino e ritrovarlo in me. Io ti ho riconosciuto subito perché non sei per niente cambiato.
    
    - Grazie del complimento che però non mi aiuta a ricordare.
    
    - Ma è la verità, dubito che sia invece altrettanto vero quello che dicevi a me.
    
    - E cosa ti dicevo.
    
    - Non lo dico per vanità, ripeterò le tue parole e, se neanche quello ti aiuto, ne sarò deluso, più ancora lo sarò pensando mia madre, vorrebbe dire che ti sei dimenticato anche di lei.
    
    - Zitto. Non parlare. Come ho fatto a non accorgermene subito, le somigli così tanto. Ti dicevo che eri “il Sole, figlio dell’Aurora” e lo sei anche adesso Mattia.
    
    Fatti abbracciare. Sono felice, felice, felice anche se mi sorprende trovarti in un posto come questo.
    
    Mario stringe a se il giovane che invece non si ferma all’abbraccio e congiunge la sua bocca a quella dell’uomo dei suoi ...