1. Cena Aziendale - cap. 2


    Data: 16/08/2023, Categorie: Etero Autore: Obscurity, Fonte: EroticiRacconti

    ... imbambolarti troppo” gli dico tra un bacio vorace e l’altro. Le lingue si intrecciano, leccano, senza lasciarmi il tempo di respirare.
    
    Tira nuovamente su il mio vestito, accarezzando la mia figa che ha ripreso a colare, mentre io armeggio rapida coi suoi pantaloni, tirandogli fuori un cazzo già duro e pulsante. Ho fatto proprio un bel lavoro ballandogli contro col culo.
    
    “direi che i preliminari li possiamo saltare..” gli dico con voce affannata, mentre discosto le mie labbra dalle sue. Lo spingo a sedersi raso muro per terra, mentre tiro su il tubino fino alla pancia, e mi accovaccio anch’io, pronta ad accoglierlo.
    
    Faccio entrare la cappella tra le mie labbra ormai larghe e ondeggio con il bacino mentre lascio che affondi dentro di me. Mi tocca le cosce, scivola lungo le caviglie, toccandomi i piedi. Nella penombra posso notare il suo sguardo perplesso, deve aver toccato la sborra che ancora c’è sui miei piedi, ma in tutta risposta muovo il bacino avanti e indietro portando il suo cazzo quasi a uscire e rientrare tutto, strappando due gemiti a entrambi.
    
    Me lo cavalco con foga, godendo di quella posizione che mi da pieno controllo sul ritmo e l’intensità della nostra scopata.
    
    Lui mi palpa il culo, mi lecca il collo, la clavicola. Godo delle sue attenzioni ma godo ancora di più del controllo che ho su ogni movimento
    
    Serro le cosce attorno al suo bacino, e tenendomi ...
    ... con le mani sulle sue spalle, mi muovo con ancora più foga, sollevando e ondeggiando le natiche.
    
    Lo faccio stendere per terra, disteso supino, con me in ginocchio a cavalcioni sopra di lui, il suo cazzo dentro di me. Mi guardo intorno, il pensiero che qualcuno possa intravedere le nostre sagome mi eccita ancora di più. Ora è completamente inerme, completamente mio. Non reprimo nessun gemito, sovrastato dalla musica forte, e me lo cavalco come un’ossessa, strusciando con il bacino contro il suo, le natiche che impattano sulle sue cosce ad ogni affondo. Tengo le mie mani sul suo petto, inchiodandolo a terra mentre io sono origine e artefice del nostro piacere, e lui non cerca neppure più di toccarmi, godendosi appieno la mia cavalcata.
    
    Lo sento gemere e irrigidirsi, prendo la sua mano e la porto al mio basso ventre, facendogli premere contro il mio monte di venere. Quando i tremiti dell’orgasmo mi raggiungono ho già sentito la sua sborra schizzare dentro di me, e quando il piacere lascia spazio a quella sensazione di benessere e appagamento, il suo cazzo ha già perso del tutto virilità. Credo che abbia provato a darmi qualche segnale mentre era al limite, ma ero troppo presa dalla mia monta per notare qualunque cosa.
    
    Ci rialziamo in piedi, lui sembra un po’ imbarazzato per essermi venuto dentro, ma a me non importa nulla. Sistemo il mio vestito, e ancora scalza torno in pista. 
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