1. Meglio la vita nei campi


    Data: 15/08/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... in cui lui fosse al lavoro e loro avevano la mattinata libera perché lavoravano di pomeriggio poteva portarselo a casa e copulare in tutta serenità almeno fino ad ora di pranzo.
    
    Detto fatto, si accordarono che un mercoledì mattina, dopo le nove, lui sarebbe andato a casa sua ed avrebbero fatto sesso come desideravano ambedue; Lucia lo aspettò in vestaglia, senza intimo, per non perdere tempo, quando gli aprì la porta era già tutto un godere e colare dalla vagina, si baciarono con un’intensità mai vista; lui le percorse con la lingua tutta la bocca e la indusse a succhiarla come fosse un piccolo fallo, prese la sua e la attirò nella sua bocca dove le riservò lo stesso trattamento.
    
    Lucia aveva grande esperienza nei giochi di lingua con suo marito e si scatenò nel gioco preferito di portarsi al limite del godimento estremo solo succhiandosi e leccandosi le bocche; spinse la testa di lui verso i seni e si fece succhiare, leccare, mordere, manipolare assai a lungo ambedue i seni insistendo sui capezzoli che aveva particolarmente sensibili; godette almeno due volte, prima di andare oltre.
    
    Lo trascinò verso la camera tenendogli in mano il sesso da sopra i pantaloni, lasciò cadere per strada la vestaglia, lo spogliò rapidamente e lo rovesciò sul letto; il suo obiettivo, e il suo sogno, era la mazza enorme che si rizzava possente dall’inguine; la manipolò, la leccò, la mordicchiò, la succhiò a lungo; dai testicoli alla cappella la percorse più volte con voglia, con lussuria, ...
    ... con un godimento continuo; quando si sentì sul punto di esplodere, lui la rovesciò sul letto.
    
    Fu il suo turno di pascersi ampiamente delle tumide grandi labbra che leccò, succhiò, carezzò, manipolò; poi passò alle piccole e la fece vibrare a lungo prima di afferrare in bocca il clitoride; lei urlò che la sentirono dalla piazza; era molto abile, Nicola e la fece godere dalla vulva moltissimo; quando aggredì la vagina, Lucia si sentì portare in paradiso; ormai non desiderava che sentirsi posseduta sul serio; la mazza che violava il canale vaginale le apparve infinita e le provocò numerosi orgasmi.
    
    Furono tre ore di sesso violento, purissimo, infinito, incessante; sentì il manganello che le sfondava l’intestino spinto quanto era possibile sempre più in fondo, sollecitato da lei che incitava a darne sempre di più; soffrì per i colpi contro la cervice dell’utero, quando la mazza colpiva sempre più a fondo; manipolò con le mani, con il seno, con la bocca quell’arnese meraviglioso che le diede orgasmi indimenticabili.
    
    Quando si resero conto che era l’ora di smettere per prepararsi ad andare al lavoro pomeridiano, si lasciarono baciandosi continuamente e proponendosi di ripetere l’esperienza l’indomani, avendo lo stesso turno; Lucia che non aveva più parlato ad Enzo delle sue voglie di trasgressione, a maggior ragione ritenne di dover evitare ad ogni costo di lasciare segni di quanto era avvenuto; cercò di aerare la stanza e di cancellare le tracce della copula selvaggia; ma ...
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