1. Vecchie amicizie, nuove emozioni


    Data: 20/07/2018, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: ilcastigatore, Fonte: RaccontiMilu

    ... universitaria al terzo anno, quando indossasti quel tubino nero che le evidenziava per bene e metteva anche in mostra parecchia carne. Mi ricordo che il tuo fidanzatino aveva avuto un contrattempo e sarebbe arrivato appena nel giro di mezz’ora: per ingannare il tempo mi chiedesti di tenerti compagnia e così cominciammo a ballare in pista, stretti stretti l’uno all’altra. Ti strusciasti parecchio su di me, fu una mezz’ora da sogno. Quando Jack arrivò, ti consegnai a lui e sparii in fretta e furia: ero tornato velocemente a casa a masturbarmi, dato che questo ballo molto sensuale mi aveva procurato un’erezione mostruosa e dopo un po’ ho iniziato a soffrire sempre di più. Peccato che quella volta sia finito così, mi sono sempre domandato cosa sarebbe successo se fossimo rimasti soli tutta sera”
    
    A quel punto Francesca era visibilmente su di giri, si avvicinò a me pericolosamente ed esclamò davanti all’incredulità di Giacomo:
    
    ‘Già, ricordo bene quella serata. Stavo per decidere di venire a letto con te, quando &egrave sbucato questo sfigato ed &egrave finita la magia. E ricordo anche il tuo bozzo che si strusciava sul mio culetto e sulla mia fichetta. Ero bagnata da far schifo! Quanti rimorsi che ho avuto quella notte. E poi’ Si insomma, diverse ragazze ti conoscevano ehm intimamente, e tutte erano concordi a riconoscere che tu possedessi un attrezzo da paura, probabilmente il più grosso di tutta la Facoltà. Addirittura ricordo la storia di Chiara, che alle prese con un ...
    ... pompino, non riuscì ad infilarsi in bocca nemmeno la tua cappella, che a suo dire era grande come una prugna. Mi sarebbe così tanto piaciuto provarlo anche io”
    
    Mentre proferiva queste ultime parole, mise una mano sotto il tavolo senza farsi vedere da nessuno ed iniziò a massaggiarmelo da sopra i pantaloni. Non sapevo che dire né che fare, poi presi coraggio, quel coraggio che non ebbi fino in fondo in quella serata appena ricordata:
    
    ‘Beh, il caso vuole che ci siamo rincontrati dopo tutto questo tempo. Forse era destino, io alle coincidenze non ho mai creduto. Siamo in un tavolo piuttosto appartato, le luci sono soffuse e questo nostro angolo &egrave parecchio isolato dal resto del locale. Che ne dici di finire ciò che avevamo lasciato a metà?’
    
    Francesca non vedeva l’ora di sentire quelle parole, e si precipitò a slacciarmi la cintura e sbottonarmi i pantaloni. Dopodiché alzò l’elastico dei miei boxer e liberò finalmente la mia bestia affamata. Prendendo in mano il mio membro, non mascherò la sua espressione stupefatta e soddisfatta allo stesso tempo.
    
    Giacomo era pietrificato, non riusciva a muoversi come avrebbe voluto, e fu soltanto in gradi di piagnucolare e farfugliare qualche frase sparsa: ‘Amore mio, no ti prego’ Non farlo, non farlo’ Torniamo a casa ti prego’. Lei crudelmente rispose: ‘Eh no caro il mio cornutello, questo &egrave solo l’inizio. Guarda qua che bel cazzone che ho in mano, &egrave quasi il doppio del tuo misero cazzetto. Adesso si che mi diverto, ...